Il Blog di Livia Turco

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Month: Dicembre, 2009

Riforme: “sono nel Dna dei Democratici”

30 Dicembre, 2009 (16:06) | Interviste | Da: Livia Turco

“Le riforme sono nel Dna dei Democratici e non possiamo farci battere nella sfida a chi è più responsabile”. Questo in sintesi il pensiero di Livia Turco sull’attuale dbattito sulle riforme istituzionali, espresso in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” il 29 dicembre scorso. Il punto, ha aggiunto Turco, “non è fare i dispetti a Berlusconi ma fare quel che serve al Paese”.

Leggi l’intervista integrale cliccando qui sotto

l’intervista a “Il Mattino”

Povertà. Basta retorica, passare dalle parole ai fatti

29 Dicembre, 2009 (17:41) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco:”Dati Istat drammatici, subito un tavolo in Parlamento per iniziative comuni”

“I dati dell’Istat (vedi articolo in allegato) confermano la drammatica situazione economica in cui vivono molte famiglie italiane. Per questo si rende necessaria una presa di responsabilità della politica. Dobbiamo passare dalle parole ai fatti lasciando da parte la retorica e le chiacchere”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Di fronte a questa emergenza – prosegue Turco – appaiono ancora più inefficaci i provvedimenti varati dal governo e ancora più grave la scelta di abbandonare misure che, seppure di minima entità, costituivano un piccolo aiuto come la social card e il bonus famiglie. Il Parlamento dimostri adesso responsabilità varando un piano nazionale di politica organica contro la povertà che preveda l’inserimenti attivo nel mondo del lavoro e l’integrazione del reddito per chi è in povertà assoluta. Sarebbe auspicabile a questo scopo, costituire un tavolo permanente in Parlamento che affronti i temi della povertà e promuova iniziative comuni. Sarebbe un segnale importante se il dialogo partisse proprio dalla lotta alla povertà sulla quale mi auguro si possa realizzare una operativa convergenza. Il Pd ha presentato una proposta di legge, di cui sono prima firmataria, che prevede la presa in carico delle persone attraverso il welfare locale con l’inserimento lavorativo e scolastico attraverso i servizi sociali, e il reddito di solidarietà attiva per le persone in povertà che non godono di altri interventi monetari e non hanno lavoro al quale vengono indirizzati attraverso corsi professionali”.

Istat: famiglie italiane sempre più povere


Cittadinanza: naturalizzare i minori

22 Dicembre, 2009 (16:51) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“La nuova legge sulla cittadinanza in discussione alla Camera deve avere come punto di partenza la naturalizzazione dei minori nati in Italia da genitori stranieri che sono più di 860mila e non possiamo far finta che non esistano. Senza un accordo su questo punto non avrebbe senso una nuova legge in materia di cittadinanza ”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera e presidente del Forum sull’immigrazione del Pd nel dibattito sulla nuova legge sulla cittadinanza in corso a Montecitorio.
“Questi ragazzi che frequentano le nostre scuole – ha proseguito Turco -, giocano con i nostri figli, seguono il campionato di calcio italiano e parlano i nostri dialetti rimangono stranieri fino al compimento dei 18 anni. In nessun paese europeo esiste una legislazione tanto ostile alla naturalizzazione dei minori”.
“Favorire l’acquisizione della cittadinanza per i minorenni nati nel nostro Paese – ha proseguito Turco - vuol dire prevenire i conflitti sociali, combattere l’emarginazione che è l’humus della delinquenza, permettere l’integrazione delle persone di religione islamica. Significa, cioè, guardare al futuro e ai cambiamenti che da anni attraversano la società italiana. Dobbiamo dare ai ragazzi stranieri una speranza e chiedergli un impegno, quello di condividere miti e riti della società in cui sono nati e cresciuti. La naturalizzazione dei minori nati in Italia è il punto importante per una nuova legge sulla cittadinanza, altrimenti ci chiediamo a che serva una nuova legislazione in materia”.

Immigrati: una legge per il servizio civile

22 Dicembre, 2009 (16:38) | Documenti | Da: Livia Turco

Livia Turco (presidente del Forum immigrazione e politiche sociali del Partito Democratico) ha presentato il 15 dicembre scorso una proposta di legge di 4 articoli su “Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio civile nazionale”. Nella proposta si apre la possibilità  del servizio civile, tramite progetti proposti dai comuni, ai giovani immigrati dai 18 ai 25 anni «che non possiedono la cittadinanza italiana e che sono residenti o domiciliati» in un comune. Il compenso sarebbe lo stesso previsto per il servizio civile attuale (433,80 euro) e l’esperienza costituirebbe «un credito per favorire l’acquisizione della cittadinanza italiana». Per iniziare è previsto uno stanziamento per il 2010 di 20milioni di euro.

scarica e leggi il testo

testo ddl servizio civile immigrati

Cittadinanza: testo approvato danneggia i ragazzi

17 Dicembre, 2009 (18:18) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco: “in arrivo una pessima legge”

 E intanto la maggioranza si divide

“Purtroppo arriva in Aula una pessima legge che dimentica il problema fondamentale, che sono i seicentomila ragazzi adolescenti italiani di fatto ma stranieri di nome e per la legge”, dichiara Livia Turco, responsabile del Forum Immigrazione del Pd, in merito alla legge sulla cittadinanza approvata oggi in commissione Affari costituzionali. “Il testo Bertolini - prosegue - non corregge questa anomalia tutta italiana, che colpisce gli adolescenti e i ragazzi. Ci batteremo strenuamente perche’ non passi un testo che rischia addirittura di peggiorare la situazione esistente per cio’ che riguarda i minori”.

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha infatti dato il via libera per l’Aula al “testo Bertolini” sulla cittadinanza in calendario in Aula martedì. L’ok è arrivato con i voti favorevoli di Pdl e Lega mentre le opposizioni hanno votato no. Ma, dopo la ‘pax’ siglata ieri sera all’ufficio di presidenza in materia, è di nuovo lite all’interno del Pdl. La commissione Cultura della Camera ha approvato un parere condizionato alla proposta di legge Bertolini. Il relatore del parere, Fabio Granata (vicino al presidente Fini), ha infatti messo ai voti un parere vincolato al recepimento dello “ius soli temperato” contenuto in una serie di emendamenti firmati da lui e dal deputato del Pd Andrea Sarubbi, e sul quale il presidente della Camera Gianfranco Fini ha più volte insistito in occasioni pubbliche. Sul parere, come spiega Granata, il Pdl si è diviso con 7 deputati su 12 che hanno votato sì e alla fine è stato approvato con un ok bipartisan. Di fronte al parere della commissione Cultura, c’è stata una sospensione della Affari Costituzionali che ha poi respinto il parere della Cultura e votato il mandato alla relatrice. La Bertolini però al termine della riunione è andata all’attacco di chi «viene meno agli accordi di maggioranza».

RU 486: finisce un tormentone, vince il buon senso

10 Dicembre, 2009 (12:07) | Dichiarazioni | Da: cesare fassari

Turco: “Adesso tutela della maternità e prevenzione dell’aborto”

“Finalmente da oggi, con la pubblicazione della delibera Aifa sulla Gazzetta Ufficiale, la pillola Ru486 può essere utilizzate anche in Italia, ultimo dei paesi europei. E’ finito un tormentone all’insegna del buon senso”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Ci potevano essere risparmiati i mesi di scontri che abbiamo alle spalle – prosegue -, gli attacchi violenti anche sul piano personale, le crociate ideologiche che alzano muri, l’uso della legge a fini dogmatici per tentare di bloccare un farmaco utilizzato da oltre 20 anni nel resto del mondo. Da oggi le donne italiane hanno una scelta in più per quanto riguarda le tecniche abortive, nel rispetto della legge 194 come abbiamo sempre chiesto, e nella piena tutela della loro salute. È incredibile come rappresentanti del governo continuino ad agitare lo spauracchio di un impiego difforme sul territorio nazionale; la determina dell’Aifa è chiara e non lascia spazio a interpretazioni. Adesso la sfida per il Parlamento è quella di dedicarsi alla prevenzione dell’aborto, al potenziamento dei consultori e alla tutela sociale della maternità”.