Il Blog di Livia Turco

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Month: Giugno, 2010

Turco a Marini: c’è qualcosa che non mi torna

22 Giugno, 2010 (18:03) | Lettere aperte | Da: Livia Turco

Caro Franco Marini,
la tua intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa, mi ha chiarito le idee e mi ha rassicurata su quello che stava diventando un nuovo tormentone nel Pd: il disagio dei popolari. Sintetizzando, mi pare che tu poni l’esigenza di rilanciare il progetto del Partito democratico, di costruire un partito nuovo che superi le tradizioni culturali da cui proveniamo. Condivido totalmente il tuo pensiero. Però c’è qualcosa che non mi torna. È come se i cattolici democratici si sentissero ospiti in una casa che non è loro, ospiti degli ex Ds. È questo il sentimento vero e profondo che è alla base del disagio dei popolari? Se così fosse dovresti dirlo schiettamente. Non solo per capire se questa affermazione corrisponde alla realtà ma, soprattutto, perché se ci fosse una traccia di verità, io che resto orgogliosamente della sinistra che viene dal Pci mi sentirei sconfitta. Ho fatto molta fatica ad accettare un progetto e un soggetto che non si definisca più attraverso la parola sinistra. Ho accettato di vivere e contribuire a questa sfida pensando a mio figlio, alla possibilità che quelli della sua generazione non solo siano protagonisti della politica ma trovino un riferimento in un pensiero nuovo capace di delineare il futuro del mondo. Proprio per questo, io per prima non voglio che il Pd sia la copia sbiadita dei Ds. Se così fosse, era meglio tenersi l’originale. Dunque, se i cofondatori si sentono ospiti, è un fallimento di tutti e non la vittoria di qualcuno. Io non credo che questa sia la realtà del Pd. E non è questo il Pd che sta tratteggiando Bersani quando parla di giovani, di lavoro, di scuola e di Costituzione? Gli atti fondativi di questo partito e le sue proposte programmatiche sono all’insegna della mescolanza e dell’innovazione. Certo, sono ancora frammentarie, hanno bisogno di collocarsi in una visione di insieme, hanno bisogno di nutrirsi di un pensiero più lungo. Questo è ciò che dobbiamo fare insieme, oggi, attraverso un gioco di squadra. Condivido la tua rivendicazione orgogliosa del ruolo del cattolicesimo democratico e dell’egemonia, in senso gramsciano, di alcune sue categorie del pensiero e della sua visione dell’uomo, come quella racchiusa nella parole ‘persona’. Potrei ricordare quanto questa strada sia stata forte e abbia esercitato un ruolo nel Paese nel momento in cui ha raccolto la sfida che gli proveniva dalla sinistra a coniugare la democrazia con la giustizia sociale e l’eguaglianza. Per questo mi chiedo: che cosa vi fa essere pessimisti sulla vostra possibilità di incidere sul Pd? Vedo questo pericolo solo se tutti rinunciamo al progetto del Pd, se prevalesse una politica di piccolo cabotaggio chiusa nei diversi recinti del ceto politico tutta assorbita nelle conte interne. Questo è il rischio vero che può travolgerci, e a questo rischio siamo esposti tutti. A meno che non ci sia un retro pensiero e cioè che l’innovazione del Pd significhi meno sinistra e più cattolicesimo democratico o la convinzione che l’innovazione consiste nel sostituire una sinistra conservatrice con una tradizione cattolica democratica che avrebbe saputo superare le usure del tempo. Temo il piccolo cabotaggio. Temo lo smarrimento dell’anima del riformismo che è quella di domandarsi come possiamo essere utili al Paese, come possiamo cambiare qui e ora la vita delle persone. Oggi la politica deve riscoprire una sua autorevolezza e fiducia. Molto più che in passato, questa fiducia si ricostruisce se la politica è capace di intessere relazioni umane con le persone, se sa ascoltarle e condividere i problemi, se sa essere prossima. È da questa pratica politica che potrà essere costruito un pensiero riformista nuovo. È questo il tema di fondo che ci propone Bersani con la sfida ostinata a ricercare un legame con le persone in carne ed ossa. Questo suo stare tra gli operai, gli studenti, gli imprenditori non è una cosa banale, non è una riedizione del passato ma la consapevolezza che solo attraverso la ricostruzione di questo legame di fiducia e simpatia con le persone potrà prendere vigore il pensiero riformista. Su questo punto vedo una inadeguatezza del Pd ed è su questo che proprio noi che veniamo dalle tradizioni culturali che hanno fatto la costituzione dovremmo cimentarci dobbiamo anche imparare a guardare il mondo con gli occhi dei nostri figli. Ci renderemmo conto che parole che sembrano vecchie in realtà sono modernissime. Penso al lavoro. Alla definizione del pd partito del lavoro. Se intendessimo questa definizione come un ritorno al laburismo sbaglieremmo. Sarebbe un riflesso condizionato delle nostre vecchie appartenenze. Ma il problema non è il superamento del laburismo. È che il lavoro per i nostri figli è diventato la scommessa della vita ed il luogo per esprimere i propri talenti. In questa pretesa così ragionevole c’è una sfida enorme per un partito riformista. Penso alla parola ‘persona’. Il mondo moderno, le scoperte tecnico-scientifiche, le grandi responsabilità che la scienza attribuisce alla persona ripropongono la questione dell’autonomia e della libertà della persona. Il mondo moderno ha bisogno di farsi guidare da un pensiero personalista e di ridefinire un umanesimo integrale. Non c’è dubbio che il personalismo del cattolicesimo democratico dimostri tutta la sua fecondità. Che sarà tale però se si confronta con che cosa significa oggi dignità della persona: l’orgoglio della coscienza individuale per essere protagonista del proprio destino ma anche una percezione inedita della propria fragilità,. Quanto sono preziosi a questo proposito pensatrici come Martha Nussbaum e Carol Gilligan e di tutto il filone del femminismo che ha focalizzato proprio l’individuo relazionale e la dipendenza dall’altro come parte della propria crescita umana. Proprio il filo che lega l’autonomia personale con il bisogno dell’altro può illuminare il dibattito sulla bioetica per superare le contrapposizione che nella vita concreta suonano astratte: autonomia della persona contro il valore della vita. Non a caso l’individuazione e la elaborazione di questo filo ci ha consentito, nella commissione Affari sociali della Camera in occasione del dibattito sul testamento biologico, di costruire una bella pagina del Pd. Insomma, ho voluto dirti che la cultura del cattolicesimo democratico è andata molto oltre i suoi confini ed è diventata abito mentale anche di chi non proviene da quella tradizione. Non siete minoranza. Il punto è che tutti insieme dobbiamo fare rivivere in noi il sentimento della giovinezza e guardare il mondo con gli occhi dei nostri figli.

Livia Turco

Manovra: no all’innalzamento invalidità per pensione

21 Giugno, 2010 (19:14) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

 Turco: “è una norma vergogna che colpisce i più poveri fra i poveri”

“La manovra economica di Tremonti è profondamente iniqua; colpisce i rediti medio bassi e mette a rischio i servizi essenziali garantiti dagli enti locali, come la sanità. In particolare, l’innalzamento del grado di invalidità dal 74% all’85% per avere l’assegno è una norma vergogna che colpisce i più poveri tra i poveri e i più deboli tra i deboli. Si tratta di persone già duramente colpite dalla malattia. Il governo ci ripensi e ritiri questa norma crudele”.
Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

Sla: subito il decreto sui Lea

21 Giugno, 2010 (19:12) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco, governi vari subito decreto per malati Sla

“Esprimo la mia solidarietà alla manifestazione che i malati di Sla hanno tenuto questa mattina in piazza Montecitorio. Il governo vari al più presto il decreto sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) che contiene anche gli ausili a supporto dell’autonomia di queste persone. Da troppo tempo il governo rinvia senza motivo il varo di questo decreto che porterebbe un notevole sostegno a chi è affetto da questa malattia. Il ministro Fazio si assuma la sue responsabilità e dia una risposta a questi malati”.
Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

Manovra: no al blocco del turn over in sanità

16 Giugno, 2010 (13:53) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco: “il personale è importante, via subito il blocco dalla manovra. Il ministro Fazio convinca Tremonti”

“Come mi insegna il ministro Fazio, il personale in sanità non è un dettaglio e rientra a pieno titolo nei livelli essenziali di assistenza dal momento che il numero degli operatori incide direttamente sulla qualità dei servizi resi ai cittadini. Come sa benissimo il ministro per garantire le cure ci vuole il personale ma la manovra di Tremonti ha bloccato gli organici nella sanità. Mi appello al ministro Fazio perché convinca il suo collega all’Economia a cancellare la norma del blocco del personale. Il Pd presenterà emendamenti su questa e altre parti della manovra che hanno delle conseguenze particolarmente gravi, come la norma che alza all’85% il grado di invalidità per beneficiare dell’assegno. È una norma cinica che colpisce i più poveri tra i poveri, e deve essere cancellata subito”.

Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

Governo clinico: bene bocciatura ddl

10 Giugno, 2010 (18:12) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco, bocciata legge pasticciata e dannosa per i cittadini

“È stata archiviata una legge dannosa per la salute dei cittadini e che era una beffa per gli operatori sanitari. Quella che il centrodestra chiamava pomposamente legge che valorizzava i medici e limitava il potere della politica nella sanità, sarebbe stata, invece, un colpo duro alla sanità pubblica”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera dei deputati.

“La loro proposta di legge – ha proseguito – conteneva anche un federalismo pasticciato e pericoloso, frutto delle divisioni interne alla maggioranza, nella quale alcuni propongono norme di dettaglio invasive della legislazione regionale e la Lega che vuole addirittura privare il Ssn dei riferimenti nazionali in termini di principi e di valori. Il danno per la sanità pubblica era dovuto alla cancellazione definitiva del principio di rapporto esclusivo dei medici che avrebbe impoverito il Ssn e potenziato il privato. I medici avrebbero potuto esercitare l’attività privata senza nessuna regola. Le norme sulla separazione tra politica e sanità erano poi un puro maquillage e non c’era nessun coinvolgimento reale dei medici. Questo attacco alla sanità di tutti gli italiani è stato sventato grazie alla battaglia parlamentare del Pd”.

Governo clinico: maggioranza battuta

10 Giugno, 2010 (18:10) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Turco, grazie a emendamenti Pd più importanza a Comuni e cittadini

“Esprimo enorme soddisfazione per l’approvazione dei nostri due emendamenti sui quali il governo è stato battuto; si tratta di due modifiche importantissime per il sistema sanitario. Grazie al Pd la voce dei cittadini avrà un peso maggiore nella gestione della sanità”. Lo dichiara la deputata Pd Livia Turco, capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera.

“Il primo emendamento su cui è andato sotto il governo – spiega la deputa – permette ai sindaci di partecipare alla programmazione delle politiche socio-sanitarie; il secondo invece riguarda la diretta partecipazione alla stessa programmazione delle associazioni dei cittadini. Finalmente un coinvolgimento attivo da parte della cittadinanza che potrà incidere in base alle proprie necessità e opinioni”.