Il Blog di Livia Turco

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Month: Aprile, 2011

Nasce la Fondazione Iotti. Turco: “Il futuro è delle donne”

21 Aprile, 2011 (16:13) | Blogroll | Da: Livia Turco

“Le donne hanno nelle loro mani la possibilità di costruire una nuova primavera dell’Italia, contrassegnata dalla rinascita della Nazione e dalla rinascita dello Stato. Sono le loro competenze professionali, la loro moralità, la loro tenacia, la loro capacità di tenere insieme e vivere tutti i tempi della vita, il loro sguardo verso il futuro a renderle attrezzate a costruire le riforme necessarie nel nostro tempo e ad essere classe dirigente del nostro paese”.
“Ma bisogna che le donne stesse ne siano consapevoli e decidano di giocare questa partita. Bisogna che ne sia consapevole la politica e decida finalmente di attingere da questo serbatoio le energie per cambiare l’Italia e rendere più umana la società  ed il  nostro mondo”. 
Con queste parole l’onorevole Livia Turco, presidente della neo nata Fondazione Nilde Iotti, ha aperto i lavori  del convegno “Diventare cittadine: le donne nella costruzione della Nazione”, promosso lo scorso 15 aprile dalla Fondazione nell’ambito delle iniziative del Comitato delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Svoltosi sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il convegno ha raccolto diverse testimonianze e contributi del mondo della cultura e della politica finalizzati a mettere a fuoco il ruolo avuto dalle donne nella costruzione dell’Italia di ieri e di oggi.
“Nella costruzione politica della Nazione-Stato – ha sottolineato Livia Turco - le donne sono entrate con ritardo e fatica ma hanno  arricchito l’idea stessa della statualità”. “Ma oggi – ha proseguito Turco -  le donne non sono ancora uguali nella responsabilità pubblica, con effetti negativi nella geografia dei poteri economici, sociali e civile determinanti per lo sviluppo del Paese e sull’immagine collettiva, segnata da una falsificazione mediatica che sentiamo come una permanente offesa”.
“La sfida che le donne intendono rappresentare in questa celebrazione – ha detto ancora il presidente della Fondazione Iotti - sta nel recupero del nesso tra essere Nazione e essere Stato. Valorizzando tutti i livelli della statualità, da quelli municipali a quelli di un nuovo diritto internazionale. Per affermare il primato dei diritti delle persone,  la coscienza civile di una solidarietà universale, una pratica interculturale che rispetti le diversità, una diffusione della democrazia e del governo pacifico dei conflitti”.
“Ed è all’interno di queste sfide – ha concluso Livia Turco - che assume rilievo la domanda di dignità, di uguaglianza, di opportunità, di riconoscimento delle differenze, di rispetto del corpo e di sostegno alla maternità, che hanno fatto delle donne, ormai da decenni, un soggetto decisivo nella politica mondiale,ma anche del futuro scenario politico italiano”.

Per saperne di più: www.fondazionenildeiotti.it

Profilo della Fondazione Nilde Iotti

Migranti. Prigionieri degli egoismi del centro-destra

11 Aprile, 2011 (12:47) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

Leggi l’articolo di Livia Turco, apparso su l’Unità del 9 aprile e dedicato alla problematica dei flussi di migranti, in particolare tunisini, e al come risolvere l’emergenza attraverso una reale politica europea, che sconta però le paure, gli egoismi e i calcoli elettorali di due governi di centro destra: quello italiano di Berlusconi, sopraffatto dalla Lega e quello francese di Sarkozy, pressato dalla destra di Le Pen.

“Migranti. Un primo passo per proteggere i 20 mila tunisini”, da L’Unità del 9 aprile 2011

Da Lampedusa a Manduria. Tutti gli errori del Governo

4 Aprile, 2011 (17:56) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

Leggi l’articolo di Livia Turco pubblicato ieri su L’Unità.

Lampedusa, Manduria. Scene del fallimento (L’Unità, 3 aprile 2011)

Immigrazione. Un piano del PD per l’emergenza

4 Aprile, 2011 (17:51) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Di fronte all’emergenza immigrazione, per incapacità e per esigenze strumentali, il governo ha creato uno stato di confusione e di sbandamento creando tensioni mai viste neppure in situazioni più difficili di questa, che pure il nostro Paese ha saputo affrontare, come nel caso del Kosovo, quando si registrarono circa 50mila arrivi.
Assumendosi le sue responsabilità di fronte al Paese, il Partito Democratico presenta le sue proposte per uscire finalmente da una situazione insostenibile e affrontare l’emergenza.
Innanzitutto, impegniamo il governo a ottenere un accordo con la Tunisia, che preveda in particolare uno stop agli arrivi oltreché una gestione programmata dei rientri.
Secondo, chiediamo l’applicazione dell’articolo 20 del decreto legislativo 286 del 1998 (Misure straordinarie di accoglienza per eventi eccezionali), così da ottenere dall’Unione europea l’applicazione della direttiva 55 del 2001 relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e alla cooperazione in ambito comunitario, recepita dal decreto legislativo n.85 del 2003, che rende quindi possibile la circolazione europea e il tempo necessario per organizzare le operazioni di rimpatrio evitando problemi rilevanti di allarme sociale. Si tratta di una scelta ineludibile per garantire la sicurezza e dare certezza a tutto il percorso.
Terzo, sulla base dei precedenti punti, chiediamo al governo di abbandonare la strategia delle tendopoli che stanno già creando tensioni ingestibili. In accordo con le Regioni, gli Enti locali e in collaborazione con le associazioni di volontariato e la Protezione civile, si organizzi l’accoglienza in modo diffuso sul territorio.
Il Partito Democratico, in tutti i suoi luoghi di responsabilità, è pronto sulla base di questo piano a un impegno convinto per uscire dall’emergenza. Ciò presuppone una radicale correzione da parte del governo dell’impostazione assunta fin qui. In assenza di questa correzione, il governo si assumerà pienamente una grave responsabilità.
Infine, il Partito Democratico esprime una vivissima preoccupazione per la totale assenza del governo sullo scenario del Mediterraneo, che è di fronte a una evoluzione i cui effetti non sono ancora prevedibili. L’Italia chieda la convocazione urgente di una Conferenza sul Mediterraneo per determinare una visione comune e comuni linee di intervento.