Il Blog di Livia Turco

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Month: Novembre, 2011

Immigrati. “Bene Cancellieri, Pd determinato a collaborare”

30 Novembre, 2011 (17:55) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

E’ con grande speranza e fiducia che accogliamo le parole sull’immigrazione del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Ora è il momento di essere concreti e noi siamo disponibili e determinati a collaborare con il nuovo governo per contribuire, finalmente, alla risoluzione di problemi importanti come l’emersione del lavoro nero, la necessità di promuovere un programma nazionale di lingua e cultura italiana per gli immigrati, l’esigenza di ridurre i tempi per ottenere il permesso di soggiorno e la necessità di annullare quanto prima la circolare voluta da Maroni che limita agli organi di stampa l’ingresso nei Cie. La ripresa dell’Italia si assicura anche affrontando in modo serio, efficace e lungimirante le politiche correlate alla gestione dell’immigrazione.

Livia Turco

L’integrazione è un volano per la crescita

25 Novembre, 2011 (17:50) | Dichiarazioni | Da: Executive

Condivido pienamente le parole del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a proposito dei ritardi del nostro paese quanto alle opportunità offerte ai giovani immigrati. L’integrazione deve essere volano della crescita. Per questo il Partito Democratico è impegnato nella lotta allo sfruttamento  e nell’alleanza tra italiani e immigrati per garantire un lavoro qualificato e sicuro, coesione sociale e un’Italia migliore. Proprio oggi ad Adrano in Provincia di Lecce, dedichiamo il  primo Forum sull’immigrazione al tema del lavoro e immigrazione in un confronto diretto con le associazioni, i sindacati e le realtà locali imprenditoriali perché dalla crisi si esce con una risposta che investe tutti i settori della nostra società, a partire dai più deboli.

Livia Turco

Cittadinanza. Niente diktat da Sacconi

23 Novembre, 2011 (15:01) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Con buon pace del ex ministro Sacconi sul tema della cittadinanza c’è un lavoro importante fatto dal Parlamento fin dall’inizio della legislatura lavoro che è stato ostacolato dal precedente governo è quindi fuori luogo i diktat di Sacconi perché in Parlamento c’è una maggioranza favorevole. Sarebbe già molto importate che il governo Monti non ostacolasse la maggioranza potenziale che c’è in Parlamento.
Voglio ricordare, a Sacconi, che su questo tema della cittadinanza ai minori figli di immigrati, che nascono in Italia, stiamo trovando un forte consenso tra i cittadini e le cittadine nella raccolta di firme della campagna “l’Italia siamo noi” a sostegno di una proposta di legge, di iniziativa popolare, promossa da un ampio schieramento di associazioni.
La proposta del Pd, depositata alla Camera, fin dall’inizio della legislatura, prevede che i figli di genitori immigrati che hanno la Carta di soggiorno e dunque sono residenti in Italia da 5 anni devono essere considerati italiani. Per quelli che da piccoli arrivano in Italia, il riconoscimento, della cittadinanza italiana, scatta dopo il completamento del ciclo di studi della scuola primaria.

Livia Turco
 

Cittadinanza a immigrati. Accogliere appello Napolitano

22 Novembre, 2011 (18:49) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

L’invito del Presidente Napolitano per una legge di cittadinanza dei figli di immigrati nati nel nostro paese è un monito rivolto al Parlamento che non può rimanere inascoltato. Si tratta di dare diritti e certezza di futuro a milioni di giovani che costituiscono la base dello sviluppo economico, ma anche sociale e culturale del nostro paese. Chiusure e diffidenze non considerano le trasformazioni in atto nella società ormai da decenni.
Il Partito Democratico è pronto a raccogliere al più presto l’appello del Presidente mettendo a disposizione le proposte di iniziativa popolare per le quali ha già raccolto centinaia di migliaia di firme. E al tempo stesso disponibile al confronto con tutto il Parlamento per trovare una soluzione condivisa.

Livia Turco
 

Sì a Monti, ma resta aperto il cantiere dell’alternativa

22 Novembre, 2011 (10:29) | Interviste | Da: Livia Turco

“Sosteniamo al massimo il governo Monti senza rinunciare alle nostre idee e senza appiattirci sull`emergenza”, così Livia Turco in questa intervista a l’Unità di Maria Zegarelli del 20 novembre scorso. 

Il giorno della fiducia a Mario Monti alla Camera indossava un tailleur rosso, come il giorno in cui giurò da ministro, anzi ministra, come le piaceva essere definita. Due ere politiche che sembrano secoli, due situazioni neanche lontanamente equiparabili. L`unica cosa in comune, oggi con allora, a parte il colore indossato, è «la consapevolezza che bisogna ricostruire tutto ciò che è stato distrutto dal governo di centrodestra». Solo che stavolta i danni «sono enormi, il Paese è nel pieno di una crisi economica senza precedenti» e la politica «deve ritrovare la sua centralità e la sua autorevolezza». E non è detto che sia davvero finita un`epoca. 

L`altro giorno alla Camera lei è sembrata preoccupata. Dubbi sul presente? 
«Diciamo che sono ancora lì a ripetermi che è finito un incubo e che l`aver chiuso con Silvio Berlusconi è una svolta storica». 
Stenta ancora a crederci? 
«Il fatto è che eravamo arrivati a un punto inaudito e insopportabile di degrado della politica. Per questo la data dell`8 novembre con quei 308 voti di Pdl e Lega è davvero storica e non era né scontato né prevedibile che la fine del governo Berlusconi avvenisse in Parlamento e per di più su un documento fondamentale come il Rendiconto dello Stato». 
Il risultato è il governo Monti, che nella sua composizione non conosce precedenti. Solo tecnici. Un fallimento della politica? 
«Questo è un passaggio inedito, quello di Monti è il governo del Presidente perché è evidente a tutti il ruolo fondamentale avuto dal Capo dello Stato in questa fase difficilissima e molto rischiosa per il Paese. E vero, sono tutti ministri tecnici con il compito di rimettere in piedi l`Italia, ma tutto questo è frutto di una iniziativa politica, di una precisa strategia delle opposizioni. E proprio questa può essere l`occasione per legittimare una politica che ormai aveva perso credibilità. Il passaggio che più ho apprezzato nel discorso di Monti è stato quello in cui ha sottolineato che il suo governo vuole aiutare la politica». 
Neanche un dubbio sui rischi che corre il suo partito, il Pd, durante questa fase, lunga non si sa quanto, che potrebbe ridisegnare il quadro politico? 
«Intanto il Pd ha giocato benissimo la sua partita fino ad oggi perché se il governo di Berlusconi è caduto non è solo a causa dell`implosione del Pdl. È caduto grazie al ruolo delle opposizioni che in Parlamento hanno agito con tenacia e compattezza, e il Pd è stato centrale in questa fase. Questo dimostra che quando in politica si ha un pensiero strategico poi arrivano i frutti. Oggi però dobbiamo essere assolutamente lucidi». 
Vietato sbagliare anche solo una mossa. 
«Già, vietato sbagliare. Dobbiamo non soltanto sostenere il governo Monti, ma far sì che sia davvero un governo per l`Italia. Devono esserci riforme e misure che portino rigore, crescita ed equità. Il Pd deve starci con le proprie idee, con il proprio tratto distintivo e non a caso in Aula abbiamo proposto sin da subito di votare una legge con un solo articolo, quella sulla cittadinanza, perché è anche in questo modo che si dà un`idea del cambiamento che è in atto». 
Non c`è il rischio di restare “schiacciati” da questa posizione di grande responsabilità, come l`ha definita il segretario Bersani? 
«Sgombriamo il campo: noi non sosteniamo massimamente questo governo, vogliamo che operi massimamente. E sono due cose diverse. In questo senso la partita è complicata perché dobbiamo essere in grado di praticare i due tempi della politica: far sì che questo governo lavori bene e intanto tenere aperto il cantiere dell`alternativa». 
E chi dovrebbe lavorare con voi al cantiere? 
«La domanda è: a cosa si deve lavorare in questo cantiere? Io credo sia necessario analizzare questa crisi economica, assolutamente inedita, che ci ha imposto categorie nuove. Fino a qualche mese fa nessuno di noi parlava di spread, oggi sono l`argomento quotidiano dell`economia e della politica. Poi, dobbiamo saper interpretare questo cambiamento che è avvenuto, dobbiamo chiederci cosa voglia dire oggi democrazia e quale modello di società vogliamo costruire. Il Pd non può essere appiattito sulle risposte da dare nell`emergenza, deve lavorare ad un nuovo modello di sviluppo, dell`assetto dei poteri e delle istituzioni europee». 
Ma intanto la politica si interroga molto più banalmente su cosa succederà dopo quello che viene definito il governo Monti-Passera e sono in parecchi a sostenere che sarà proprio il ministro allo Sviluppo Economico e le Infrastrutture, il prossimo candidato premier. 
«Credo che sia finalmente esaurito il tempo in cui il tema è quello del papa bianco. L`autorevolezza della politica ha subìto un colpo durissimo, questi ultimi anni sono stati devastanti. Sarebbe meglio concentrarsi su questo».

Governo Monti. Turco: “Bene attenzione al sociale”

16 Novembre, 2011 (16:32) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“E’ un governo di alto profilo tecnico, ricco di competenze, che mette con coraggio donne in ruoli chiave. E’ apprezzabile la scelta di mantenere il Ministero della Sanità e di affidarlo a persona esperta. Così come importante aver indicato al Lavoro e Politiche Sociali una donna come la professoressa Fornero. Infine un segnale viene dalla delega alla Cooperazione e all’Integrazione affidata al prof. Riccardi, per interpretare e dare voce ai cambiamenti in atto nel nostro paese, ascoltare l’Italia più profonda e carica di energie”.