Il Blog di Livia Turco

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Month: Febbraio, 2012

Dopo i fatti del Policlinico: “Così muore la sanità pubblica”

22 Febbraio, 2012 (13:20) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

Pubblichiamo l’articolo apparso oggi sul quotidiano Europa:

L’inaudita vicenda della donna abbandonata nel pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma è un campanello d’allarme molto preoccupante sullo stato della sanità nel Lazio e, più in generale, sull’arretramento che può provocare, nel nostro paese, la politica dei tagli lineari.
Il sistema sanitario dell’Italia è eccellente e a Roma, come nel Lazio, ci sono buoni servizi. Ho sempre contrastato la retorica della malasanità perché il nostro sistema sanitario è una grande infrastruttura del nostro paese e un prezioso bene comune. Un bene comune di cui avere cura, da monitorare giorno per giorno per verificarne i risultati, individuarne le inefficienze, combatterne gli sprechi, costruirne le innovazioni.
Questa cura quotidiana ha bisogno di un gioco di squadra tra operatori, professionisti, amministratori e cittadini alimentato dal sentimento della fiducia e dall’amore per il bene “salute”. La sanità italiana è stata eccellente quando c’è stata una politica che ha considerato la salute come un investimento e non come un costo. Riflettiamo su questo dato: a fronte di un carico in termini di spesa pubblica del 7,2% del Pil, la sanità rappresenta il 12,8% dello stesso Pil in termini di ricchezza prodotta.
L’abbandono della sanità romana e laziale è frutto della concezione della sanità come costo e dalla incapacità riformatrice che rinuncia all’intervento mirato e si affida ai tagli lineari. Questi ultimi sono sbagliati in generale ma sono micidiali quando sono applicati alla sanità: riducono tutto a numero e a costo; fanno sparire la persona con i suoi diritti; cancellano la professionalità dei medici, uniformano e mettono sul stesso piano l’eccellenza e l’inefficienza.
Nel 2006 Il governo Prodi aveva promosso il Patto per la salute con le regioni, aumentando le risorse per i livelli essenziali di assistenza, per gli investimenti, per l’ammodernamento delle tecnologie ed aveva avviato i piani di rientro per superare i disavanzi sanitari. Un governo che aveva cercato un equilibrio tra la salute e la sostenibilità finanziaria, promovendo una grande riforma che era quella della medicina territoriale: fare le case della salute, l’assistenza domiciliare, la medicina di famiglia prima della chiusura degli ospedali e al posto degli ospedali.
Il governo Berlusconi ha interrotto drasticamente questa politica e ha portato la sanità al ministero dell’economia. Sono i fatti che parlano. Il ministero della salute prima abrogato e poi risuscitato non ha nessuna competenza di tipo economico ed i piani di rientro sono affidati al ministero dell’economia che valuta, di fatto, solo gli aspetti contabili e non la qualità dei servizi. Il governo Berlusconi ha inoltre revocato il decreto relativo ai livelli essenziali di assistenza voluti dal governo dell’Ulivo che puntavano sul potenziamento delle medicine territoriali e ha avviato una serie di tagli che sono culminati nella manovra Tremonti dell’agosto 2011.
Una manovra che prevede 8 miliardi di tagli alla sanità da qui al 2014. Il pronto soccorso, il servizio più vicino al cittadino è diventato l’emblema concreto della salute ridotta a puro costo. Esso dovrebbe essere un servizio di passaggio in cui si visitano le persone in condizione di urgenza, per poi ricoverarle o indirizzarle in altre strutture di lungodegenza. Sono diventate, invece, luogo di parcheggio perché mancano i posti letto negli ospedali, mancano le strutture per la lungodegenza e sono gestiti da un personale sempre più ridotto costretto a turni pesanti e tante volte demotivato.
Conseguenza del blocco del turn over che si protrae da molti anni e che prevede che i medici che vanno in pensione non siano sostituiti. Giusto ridurre i posti letto e chiudere i piccoli ospedali ma bisogna prima costruire la medicina del territorio, le case della salute, fare un patto con i medici di famiglia per garantire l’H24: gli studi dei medici di famiglia dovrebbero rimanere aperti tutta la giornata e per tutti i giorni della settimana. Questa è la grande riforma rimasta incompiuta, scritta nei documenti ma mai realizzata tranne che nelle solite regioni virtuose.
In dieci anni i posti letto negli ospedali si sono ridotti di 45mila unità pari al 15%; nel pubblico il taglio è stato tre volte superiore rispetto al privato. Bisogna fermare questa eutanasia della sanità pubblica prima che sia troppo tardi. Bisogna tornare a considerare gli investimenti costruendo finalmente una sanità che si basa su due pilastri: rete ospedaliera e medicina territoriale. Bisogna ridare fiducia agli operatori e ai professionisti del mondo sanitario.

Livia Turco
 

Immigrati. No all’aumento della tassa di soggiorno

17 Febbraio, 2012 (10:46) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Partecipiamo al sit-in promosso oggi dai tre sindacati Cgil Cisl Uil contro l’aumento della tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno e per un intervento rapido volto a prolungare fino a un anno la durata del ‘permesso per attesa occupazione’, soprattutto per coloro che hanno perso il lavoro”. Lo dichiara Livia Turco presidente del Forum Immigrazione del Partito Democratico che - insieme a Marco Pacciotti coordinatore del Forum e Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani del PD - ha partecipato ieri al presidio davanti alla prefettura di Roma.
 
“E’ un’imposta aggiuntiva del tutto ingiusta – aggiunge Turco – a maggior ragione in un periodo di crisi di cui sono vittime anche gli immigrati.
 
Chiederò durante un question time indirizzato al governo di mantenere le promesse: i ministri Cancellieri e Riccardi, all’inizio di febbraio, avevano annunciato la messa a punto in tempi celeri di una norma che avrebbe “rivoluzionato completamente il sistema dei permessi” con vantaggi sui tempi e costi per ottenere il permesso.
Ora chiediamo al governo di dare risposte alle aspettative dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, che sperano ancora in una netta discontinuità rispetto alle leggi del precedente governo”.

Immigrati. Domani Livia Turco a Campi Bisenzio

3 Febbraio, 2012 (18:45) | Dichiarazioni, Blogroll | Da: Livia Turco

Domani sabato 4 marzo Livia Turco, responsabile Forum Immigrazione parteciperà a Campi Bisenzio al dibattito “La migrazione e i diritti”.
All’incontro saranno presenti, tra gli altri, il Console e il Vice Console della Repubblica Popolare Cinese e l’Ambasciatore della Repubblica del Senegal.
“Gli atti di violenza e di discriminazione come quello avvenuto nei mesi scorsi a Firenze non devono essere tollerati” - dichiara Livia Turco- “La nostra presenza a Campi Bisenzio è per onorare le famiglie di chi è stato vittima di vili atti discriminatori e per manifestare la nostra determinazione a sostegno di una coesione sociale effettiva. Una buona convivenza richiede un impegno serio e quotidiano”.
L’incontro sarà seguito da un pranzo di solidarietà per le famiglie dei cittadini senegalesi che lo scorso 13 dicembre a Firenze sono stati colpiti dal razzismo e dalla xenofobia.