Il Blog di Livia Turco

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Month: Luglio, 2012

Immigrati. La Lega di nuovo al servizio di Berlusconi

27 Luglio, 2012 (12:46) | Dichiarazioni | Da: Redazione

E’ proprio vero, la Lega si è rimessa al servizio di Berlusconi e dopo aver votato la scatola vuota del semipresidenzialismo al Senato per fare un favore al Pdl è tornata ai vecchi amori. Oggi Maroni torna a rispolverare i toni di guerra anti immigrazione.

Quanto al merito della vicenda, il provvedimento al quale Maroni si riferisce è volto all’emersione del lavoro nero e soprattutto tende a impedire lo sfruttamento incontrollato dei lavoratori immigrati.

Forse a Maroni sfugge il fatto che queste persone sono già in Italia, entrate durante il suo mandato governativo.

Livia Turco

Profughi. Governo aiuti sindaci calabresi

20 Luglio, 2012 (17:33) | Dichiarazioni | Da: Redazione

È incomprensibile che sindaci di realtà della Calabria che devono misurarsi ogni giorno con tanti problemi siano abbandonati dallo Stato nell’assistenza ai profughi. È davvero intollerabile la sospensione degli interventi previsti per i rifugiati, ormai più di trecento che da oltre un anno sono ospitati in Calabria. Come hanno già fatto i nostri parlamentari calabresi, chiederemo in Aula con un’interrogazione parlamentare al governo di intervenire immediatamente e alla Regione di fare la sua parte.

Livia Turco

Spending review. Grave l’abolizione Comitato minori stranieri

18 Luglio, 2012 (12:34) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Se la soppressione del Comitato per i Minori Stranieri (Cms), attualmente prevista dall’art. 12 del decreto sulla revisione della spesa, venisse confermata sarebbe molto grave. Per questo chiediamo al governo di accettare le nostre proposte di modifica in modo da mantenere attivo questo importante Comitato, gioiello della nostra amministrazione, che ha compiti delicatissimi come aiutare i minori non accompagnati che giungono in Italia, verificarne l’identità e cercare le famiglie di origine.

Fra l’altro l’abolizione del Comitato, che svolge un ruolo di primo piano anche in Europa, non porterebbe a nessun risparmio per le casse dello Stato ma, anzi, provocherebbe nuove spese dovute alle conseguenze dell’abolizione stessa del Comitato. Altrettanto sconcertante è anche la prevista soppressione di istituzioni ed enti come l’Osservatorio per l’infanzia, la Rete delle consigliere di parità, l’Osservatorio sul volontariato e l’associazionismo. Ci auguriamo che, dopo i doverosi approfondimenti, il governo voglia fare marcia indietro.

Livia Turco

Grillo, “stomachevole” il suo attacco a Bindi

16 Luglio, 2012 (11:33) | Dichiarazioni | Da: Redazione

L’attacco di Grillo a Rosy Bindi è stomachevole. Quando si arriva ad aggredire volgarmente la sfera personale, si dimostra prima di tutto il vuoto e il cinismo di chi lo fa. Poi, si esprime la peggiore politica di chi, pur di apparire, calpesta anche il minimo senso della dignità e del rispetto.

Livia Turco

Riscoprire una politica popolare

14 Luglio, 2012 (11:31) | Articoli pubblicati | Da: admin

di Livia Turco, da L’Unità del 14 luglio 2012

La sfida cui sono di fronte il Pd e il centrosinistra non è quella di superare la distinzione tra la sinistra radicale e quella riformista, ma costruire un nuovo pensiero riformatore. Non solo perché non si capirebbero le ragioni del Pd (hanno ragione Rosy Bindi ed Emanuele Macaluso), ma perché tutti i grandi temi che ci stanno di fronte lavoro, welfare, diritti, democrazia richiedono nuove ricette e anche nuove parole. A partire dalla consapevolezza che oggi la giustizia sociale deve essere la stella polare non solo della sinistra, ma di tutte le forze che vogliono far tornare a crescere il nostro Paese e l’Europa, ridare forza e linfa alla democrazia.

C’è una questione cruciale che è stata ed è ragione fondativa della sinistra su cui dobbiamo cimentarci tutti: cosa significa e come si costruisce una politica popolare oggi? Penso che una nuova classe dirigente debba essere misurata, valutata e promossa nella capacità che ha di rispondere a tale sfida. Fa bene dunque il nostro segretario Pierluigi Bersani ad insistere sulla politica che guarda negli occhi le persone e, dunque, costruisce un legame diretto perché penso che qui vi sia la radice di una politica popolare, alternativa al populismo, capace di costruire una democrazia efficace.

Due sono le direttrici dell’innovazione. 1) La dimensione sovranazionale della politica che comporta nuovi assetti istituzionali, ma anche una dimensione di cittadinanza che superi la sua identificazione con la nazionalità e che definisca i diritti e i doveri in relazione alla dignità della persona e non solo del cittadino. 2) Una democrazia inclusiva che promuova l’ideale dell’eguaglianza non solo garantendo pari opportunità di accesso ma anche promuovendo le capacità della persona, e dunque un suo ruolo attivo nella società.

Le radici di una moderna politica popolare, di cui artefici fondamentali dovrebbero essere i partiti politici, sono iscritte nell’articolo 3 della Costituzione: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Questo rapporto tra giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze e partecipazione attiva dei cittadini è un tratto moderno della nostra  Costituzione che va riscoperto e rimesso a tema. Perché ci pone la questione dell’efficacia delle politica di welfare al fine di promuovere crescita e inclusione, ma anche di come le istituzioni e la politica promuovono la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica.

Che è al contempo ingrediente e misuratore della giustizia sociale. Fare in modo che le classi subalterne diventino classe dirigente. Questo era il tema di ieri. Lo è tanto più oggi. Lo è anche nell’era di internet e delle nuove forme di comunicazione, che sono uno straordinario strumento di promozione e di opportunità. Ma internet da sola non basta: ci vuole quella politica che costruisca relazioni umane e legami sociali. Che consenta alle persone di stare insieme, di avere opportunità formative, di discutere, di costruire punti di vista condivisi, di occuparsi insieme dei problemi della propria comunità. Altrimenti non si combatte la diseguaglianza e non si crea giustizia sociale.

Guardiamole in faccia le diseguaglianze che attanagliano il nostro Paese: l’impoverimento culturale, fragilità delle relazioni umane, isolamento sociale sono fenomeni che si accompagnano al lavoro precario, al reddito inadeguato, ai servizi inefficaci ed insufficienti. La diseguaglianza soffoca «le capacità» delle persone a partire da quella dei bambini e dei ragazzi. La politica deve farsi carico di questi diversi volti della diseguaglianza ed essere consapevole che la combatte non solo con misure adeguate di crescita di sviluppo, di welfare, ma anche con una azione quotidiana che coinvolga le persone, condivida i loro problemi, consenta loro di elaborarli in proposte ed in partecipazione consapevole.

Dunque, c’è bisogno di una politica che faccia uscire dal guscio, che promuova legami sociali, che costruisca nella vita quotidiana il senso e il valore della socialità e dunque della partecipazione attiva. Sarebbe utile e bello costruire un decalogo su come si costruisce una politica popolare sul territorio e fare una raccolta delle buone pratiche. Provo a dire cosa scriverei nel decalogo. Innanzitutto promuovere una conoscenza puntuale del territorio e dei suoi luoghi di lavoro. Farsi carico dei problemi e cercare di risolverli: la scuola, l’ospedale, il servizio sociale, il degrado urbano. Essere in contatto con le tante esperienze associative, dare loro sostegno, imparare da loro su come si interviene per risolvere i problemi, per esempio quando ci sono situazioni di povertà. Promuovere la formazione, a cominciare dai corsi di lingua italiana per gli immigrati e contemporaneamente chiedendo loro di raccontarci del loro Paese, come hanno fatto a Saviano (Napoli) o nella periferia sud di Roma, ad Anagnina. Costruire battaglie e vertenze per promuovere i diritti.

Creare occasione di formazione politica per il giovani e coinvolgere le persone anziane a trasmettere ai giovani il loro sapere e la loro competenza. Ecco, credo che questa sia la politica sulla base della quale si seleziona oggi una classe dirigente.

Immigrati. Cicchitto e Gasparri non sanno di cosa parlano

6 Luglio, 2012 (16:15) | Dichiarazioni | Da: Redazione

Constato che sia l’onorevole Cicchitto che l’onorevole Gasparri non conoscono gli atti parlamentari. Entrambi, infatti, non hanno letto i pareri favorevoli, approvati a maggioranza, dalle Commissioni competenti di Camera e Senato sul decreto legislativo che recepisce la direttiva europea in materia di sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano immigrati il cui soggiorno è irregolare. In quella sede, il Parlamento ha posto al governo alcune condizioni, tra cui esattamente la norma transitoria che prevede, compatibilmente con la normativa comunitaria, che i datori di lavori possano adeguarsi in tempi congrui alla nuova disciplina senza incorrere in gravi sanzioni. Il Partito democratico si augura che questa norma venga accolta dal governo perché si tratta di un provvedimento di buon senso, che non ha nulla a che vedere con una sanatoria.

Livia Turco