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Giornata internazionale delle persone con disabilità

3 Dicembre, 2007 (19:27) | Dichiarazioni | Da: cesare fassari

Più diritti meno burocrazia

di Livia Turco 3/12/2007

La battaglia per la costruzione di un sistema inclusivo, in grado di promuovere e sostenere una effettiva integrazione delle persone diversamente abili richiede che le tematiche riguardanti le disabilità non siano considerate soltanto per le loro implicazioni strettamente sanitarie e sociali, pur rilevanti, ma sempre di più come attinenti all’area assai più ampia dei diritti umani. E’, questo, un passaggio obbligato se vogliamo davvero rafforzare la protezione delle persone con disabilità, combattere ogni forma di discriminazione, assicurare “l’accesso a tutto per tutti”. Dobbiamo, in altre parole, riconoscere la persona disabile come soggetto titolare di diritti, e quindi promuovere politiche volte a costruire una “società per tutti” attraverso una partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita politica, economica, sociale e culturale, nel rispetto delle diversità. E’, questo, un passaggio che considero preliminare a qualunque altro intervento. Ed è questa, ormai, l’impostazione universalmente accettata al livello internazionale, dall’Unione Europea sino all’ONU. Non a caso disponiamo, oggi, di una nuova Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità, che presto sarà ratificata anche dal nostro Paese. La convenzione tocca tutti gli aspetti connessi alla tutela e alla promozione dei diritti: il diritto alla vita e alla integrità della persona, all’istruzione, all’educazione, alla formazione ed al lavoro, l’accesso ai servizi, ma anche alla cultura ed al tempo libero, oltre che la protezione da ogni forma di tortura, violenza e maltrattamento, la rappresentanza legale. Per quanto riguarda le nostre competenze specifiche, vorrei limitarmi alla citazione di qualche azione concreta. Per contribuire attivamente alla battaglia per la qualità della vita, la conservazione di ruoli, funzioni, relazioni, per quanto possibile, stiamo cercando di mettere a disposizione di chi ne ha necessità, a carico del Ssn, quanto di meglio la tecnologia mette a nostra disposizione, attraverso il rinnovo del Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili. Per esempio, per garantire la libertà di parola e il recupero delle relazioni a quanti, come i pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica o altre sindromi che producono effetti invalidanti analoghi, hanno perso l’uso della parola, abbiamo introdotto nel nuovo Nomenclatore i comunicatori vocali. Intanto, nelle more della approvazione del nuovo Nomenclatore e del suo recepimento al livello operativo, chi ha necessità di utilizzare queste tecnologie potranno farlo grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro, nell’ambito delle risorse riservate alla implementazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale, specificamente dedicato all’acquisto di queste apparecchiature. Per semplificare le incombenze di carattere burocratico, siamo intervenuti sull’elenco delle patologie escluse dalle visite di controllo per la verifica della permanenza dello stato di invalidità. Abbiamo preso in considerazione, in particolare, due elementi: quello della gravità delle condizioni patologiche, tali da compromettere l’autonomia, e quello della permanenza delle stesse, che spesso prelude ad una evoluzione in senso peggiorativo, e comunque alla non suscettibilità di miglioramento sulla base delle conoscenze mediche attuali. Per questi cittadini, circa due milioni, non saranno più necessari esami di controllo e di verifica per continuare a godere del riconoscimento dello stato invalidante. Si tratta di un primo passo, ci sembra importante, nella direzione della ulteriore semplificazione delle procedure di accesso al riconoscimento di invalidità e del loro inquadramento nel contesto della presa in carico integrata, alle quali stiamo lavorando. E a proposito della necessità di promuovere forme semplificate e integrate di accesso, che garantiscano ai cittadini una presa in carico unitaria del loro problema, indipendentemente da chi ne ha la competenza operativa e gestionale, nel DdL di interventi per la qualità e la sicurezza del Ssn, che abbiamo presentato come provvedimento collegato alla finanziaria, abbiamo previsto attraverso un articolo appositamente dedicato alla integrazione socio-sanitaria, la necessità di promuovere, in tempi stretti, i punti unici di accesso. Infine stiamo orientando una parte della nostra attività, d’intesa con le organizzazioni professionali e dei cittadini più rappresentative del settore, sulla riabilitazione e sul recupero più completo possibile di quanti hanno subito una lesione del midollo spinale. Lo scorso anno abbiamo predisposto uno stanziamento apposito per contribuire al riequilibrio della presenza di unità spinali unipolari nel nostro Paese, poco presenti nelle regioni meridionali, quest’anno abbiamo sostenuto l’attivazione del Forum Nazionale sulle Lesioni al Midollo Spinale con l’obiettivo di affrontare in maniera condivisa le principali questioni sul tappeto.

Pochi esempi per dare il senso di una azione che si sforza di declinare la tutela del diritto alla salute in un contesto più ampio e inclusivo, utilizzando al meglio tutte le armi a nostra disposizione, a partire da quelle messe a disposizione dalla rivoluzione tecnologica. Il nostro modo di sostenere la lotta contro ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità, e la promozione delle pari opportunità.”

Commenti

Commento da guido matucci
Data: 16 Dicembre 2007, 10:14

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