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Lettera ai candidati premier per inserire la lotta al dolore tra le priorità del nuovo governo

11 Marzo, 2008 (18:10) | Lettere aperte | Da: cesare fassari

di Livia Turco, 11/03/08

Ho inviato una lettera a Walter Veltroni, Silvio Berlusconi e agli altri candidati premier alle prossime elezioni politiche di aprile per sollecitare il loro impegno nella prossima legislatura affinché sia approvata subito la legge che facilita la prescrizione dei farmaci contro il dolore. Come è noto questa legge, che ho presentato il 19 ottobre 2006, era stata già approvata dal Senato nel dicembre 2007. Le elezioni anticipate hanno impedito che fosse approvata anche dalla Camera.

Carissimi,

Vi scrivo per richiamare la Vostra attenzione su una battaglia di civiltà per la quale ho speso una parte rilevante delle mie energie nel corso del mio mandato di governo, e che purtroppo non è stata coronata da successo. Mi riferisco alle norme per la semplificazione della prescrizione dei farmaci oppiacei per il dolore severo, approvate in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 19 ottobre 2006 e, a larga maggioranza, dal Senato della Repubblica nella seduta del 12 dicembre 2007. L’interruzione prematura della Legislatura non ha consentito, purtroppo, la approvazione definitiva di quel provvedimento, tanto atteso e sollecitato dalla comunità scientifica e professionale, dalle organizzazioni di tutela, dai cittadini come una svolta decisiva per la terapia del dolore nel nostro Paese. E’ noto che ancora oggi, nonostante i progressi compiuti nel corso degli ultimi anni, l’Italia si colloca agli ultimi posti per la prescrizione di questi farmaci. I dati a nostra disposizione ci dicono che ogni anno in Italia circa 160 mila malati muoiono di cancro, ma se calcoliamo le fasi terminali conseguenti ad altre malattie, e le cronicità che richiedono interventi lenitivi del dolore, le persone interessate superano il milione. Il dolore che caratterizza le fasi terminali della vita e molte malattie croniche è inutile e ingiusto. La scienza afferma, ormai da tempo, che il dolore fine a se stesso va contrastato perché toglie lucidità, compromette la qualità della vita, accresce la solitudine di fronte alla sofferenza, avvicina il desiderio della morte. Combattere il dolore significa anche questo, allontanare il desiderio della morte di fronte ad una grande sofferenza.

Le norme che abbiamo tentato di introdurre:

  • consentono al medico di famiglia di utilizzare il ricettario normale, anziché quello speciale, per la prescrizione di farmaci oppiacei per la terapia del dolore, eliminando così qualunque difficoltà di tipo burocratico;

  • estendono la prescrizione dei farmaci oppiacei per l’assistenza domiciliare anche al di fuori delle patologie oncologiche e quindi per quelle malattie croniche o invalidanti per le quali un’adeguata terapia del dolore è essenziale per garantire una migliore qualità della vita;

  • semplificano l’aggiornamento periodico dell’elenco dei farmaci oppiacei che potrà avvenire con Decreto Ministeriale, sentito il Consiglio superiore di sanità, senza dover ricorrere a modifiche legislative come è invece previsto oggi;

  • rendono più agile la gestione dei registri per il controllo del movimento degli stupefacenti ad uso terapeutico facilitando il lavoro dei medici e dei farmacisti.

Per alleviare e combattere efficacemente il dolore abbiamo bisogno, ovviamente di molto altro: di risorse umane, formazione, organizzazione più efficiente dei servizi, e su questo abbiamo investito. Dobbiamo rafforzare la rete di cure palliative, puntando sulla sinergia tra hospice e assistenza a domicilio, entrambi settori sui quali abbiamo orientato, anche grazie al sostegno del Parlamento, risorse finanziarie significative con le due ultime leggi di bilancio. Abbiamo bisogno, inoltre, di sostenere e promuovere una cultura della lotta al dolore e alla sofferenza inutili, guardando alla qualità della vita in tutte le fasi della malattia come parte integrante e strutturale dei percorsi assistenziali, tanto quando si sarà costretti a convivere a lungo con una patologia cronica che quando restano pochi mesi di vita. Ma quelle norme possono fare molto, rendendo più semplice il lavoro dei medici prescrittori, e alleggerendone il carico burocratico. Per tutte queste ragioni Vi chiedo di assumere un impegno formale perché quelle misure, chiunque risulti vincitore della competizione elettorale e titolare della azione di Governo nella prossima Legislatura, siano riprese e approvate dal primo Consiglio dei Ministri e possano così riprendere il loro cammino parlamentare. Una misura concreta per impedire che il dolore si trasformi in un impoverimento della dotazione di diritti della persona e per garantire l’eguaglianza di fronte alla sofferenza e alla morte che, ne sono certa, potrà contare sulla sensibilità e sul sostegno di Voi tutti.

Con i più cordiali saluti,

Livia Turco

Ministro della Salute

Commenti

Commento da GrAnt
Data: 14 Marzo 2008, 02:00

…ottima cosa!
Scriva anche a chi di dovere per formare meglio la nuova leva di medici!!!
L’indicibile sistema di raccomandazioni pro ingresso alle scuole di specializzazione è ormai divenuto insopportabilmente pericoloso… state allevando dei mostri!!!

…e potrei fornirle delle prove, poi però… :(((

Ci vediamo a Bellizzi… ;)

Commento da Antonella Degni
Data: 27 Marzo 2008, 13:05

Dobbiamo vincere i luoghi comuni sulla somministrazione degli oppiacei. E’ impensabile che dei FANS, con tutti gli effetti collaterali che producono, possano essere venduti così facilmente in farmacia e prescritti a volte, mi permetta, con leggerezza dai medici, e ci siano così pochi centri in Italia di terapia del dolore.
Combattiamo insieme per l’ affermazione della vita, non lottiamo contro l’ eutanasia, ma per l’ abbattimento del muro del pregiudizio. La ringrazio per quanto fatto fino ad ora. Antonella Degni

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