Il Blog di Livia Turco

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Le proposte del PD per la salute

1 Aprile, 2008 (12:55) | Documenti | Da: cesare fassari

Livia Turco, Ministro della Salute e capolista alla Camera in Abruzzo

Conferenza stampa di presentazione delle linee programmatiche del PD per la sanità, con Livia Turco, Walter Veltroni e Ignazio Marino, Roma 1/04/08 [video]

Cosa abbiamo già fatto per il sistema sanitario

Due anni fa abbiamo trovato un servizio sanitario allo sbando. Poche risorse, nessun investimento, crescita incontrollata della spesa, conflittualità permanente tra Governo e Regioni sulle politiche e le soluzioni da adottare. Se non fossimo intervenuti con decisione la sanità pubblica italiana avrebbe fatto la fine dell’Alitalia. Noi abbiamo salvato la sanità pubblica italiana.

E lo abbiamo fatto così:

  1. abbiamo ristabilito una cabina di governo del sistema: governo centrale e regioni “insieme” per governare la domanda di salute e ottimizzare l’offerta dei servizi al cittadino. Da qui è nato il Patto per la salute

  2. abbiamo rifinanziato il sistema. Mettendo sul piatto 10,5 miliardi in più rispetto al 2006 per l’assistenza sanitaria ai cittadini e questi soldi hanno permesso di migliorare i livelli di assistenza prevedendo anche prestazioni e opportunità in più per gli anziani, le donne, i malati cronici, i bambini e le persone non autosufficienti

  3. abbiamo riaperto il “cantiere della sanità” finanziando la costruzione di 11 nuovi ospedali, la ristrutturazione e l’ammodernamento di altri 219 nosocomi, l’acquisto di nuove apparecchiature e la realizzazione di 83 nuove reti di assistenza di base, con nuove “case della salute” e nuovi servizi territoriali. In soli venti mesi abbiamo infatti siglato 11 accordi di programma con le Regioni, dalla Lombardia alla Sicilia, sbloccando risorse non utilizzate da anni

  4. ma non ci siamo fermati qui, abbiamo infatti messo a disposizione delle Regioni, ulteriori 9 miliardi di euro, di cui 3 per il sud utilizzando i fondi europei, per nuovi finanziamenti pluriennali finalizzati a completare il riammodernamento di tutta la rete sanitaria nazionale

  5. abbiamo aggredito il deficit sanitario sottoscrivendo accordi specifici con tutte le Regioni in forte disavanzo, intervenendo sulla qualità della spesa senza tagliare le prestazioni ai cittadini. Il risultato di questi piani di rientro sarà il pareggio entro il 2010

  6. abbiamo bloccato la crescita incontrollata della spesa sanitaria che era di più del 6% annuo nel periodo 2001/2006, fermandola allo 0,8% nel 2007. E questo pur in presenza dell’aumento del Fondo sanitario. Ci siamo riusciti perché, dopo anni di abbandono, abbiamo “governato” la spesa, amministrando bene la sanità, senza sprechi e coniugando l’efficienza con la qualità delle prestazioni

  7. abbiamo dimostrato che il Sud può voltare pagina. E lo abbiamo fatto a partire dalla Calabria con le misure straordinarie adottate dal Governo in collaborazione con la Regione, per la gestione centralizzata della costruzione dei quattro nuovi ospedali - attesi da anni nella Sibartide, a Catanzaro, a Vibo Valentia e nella Piana di Gioia Tauro - e affinché essi siano realizzati nei tempi e nei modi previsti e con assoluta trasparenza negli appalti e nelle forniture

  8. abbiamo rafforzato il sistema di controllo e verifica della sicurezza alimentare con la creazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare per un maggiore e più saldo coordinamento di tutte le iniziative di verifica della sicurezza e qualità dei nostri alimenti

  9. abbiamo dato il via al “secondo pilastro del Ssn” sbloccando la costituzione dei Fondi integrativi sanitari e definendo gli ambiti di intervento per gli Enti, Casse e Società di mutuo soccorso no profit che forniscono prestazioni assistenziali integrative a quelle fornite dal Ssn

Cosa abbiamo già fatto per offrire più servizi ai cittadini

Ci siamo concentrati sulla necessità di aumentare le opportunità di cura e assistenza per tutti i cittadini, con specifici provvedimenti nel campo della ricerca, nella prevenzione e nell’assistenza. Ne ricordo solo alcuni tra i più significativi:

  1. incremento degli investimenti nella ricerca sanitaria, raggiungendo la cifra record di 350 milioni di euro stanziati in un solo anno e investendo sui giovani ricercatori italiani destinando a loro il 10% dei fondi per contrastare la fuga dei cervelli

  2. abbiamo dato risposte concrete alle persone affette da malattie rare, con lo stanziamento di 30 milioni di euro l’anno per tre anni per la ricerca, l’ampliamento dell’esenzione dal ticket ad altre 109 malattie rare, istituendo un “numero verde nazionale” cui tutte le famiglie possono rivolgersi per avere informazioni e per chiedere assistenza e aiuto, caso per caso

  3. abbiamo istituito il Fondo nazionale per i non autosufficienti finalizzato a finanziare interventi di assistenza domiciliare e di supporto logistico e tecnologico ai milioni di persone affette da malattie gravemente invalidanti

  4. abbiamo introdotto la vaccinazione pubblica gratuita per tutte le ragazze tra gli 11 e i 12 anni contro il cancro alla cervice uterina. Tra i primi nel mondo ad averlo fatto

  5. abbiamo inserito l’analgesia epidurale nei livelli di assistenza per garantire a tutte le donne un parto naturale e sicuro senza dolore

  6. abbiamo aumentato le risorse per gli screening tumorali nel sud consentendoci di elevare dal 10 al 60% la percentuale di donne del sud che effettuano screening per molti tipi di cancro

  7. abbiamo garantito la fornitura gratuita dell’apparecchio per la comunicazione vocale ai malati di sclerosi laterale amiotrofica. Siamo gli unici in Europa insieme al Belgio ad averlo fatto

  8. abbiamo abolito milioni di controlli inutili per le persone affette da gravi invalidità che non saranno più sottoposte a verifiche per il diritto alle prestazioni sociali. Una norma attesa da anni da tutte le associazioni degli invalidi e dei disabili

  9. abbiamo istituito il controllo antidroga per i lavoratori a rischio a tutela dei lavoratori e degli utenti. Anche questa una norma attesa da 17 anni, prevista dalla legge sulla droga ma mai varata

  10. abbiamo riformato profondamente le norme per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sia con la nuova legge quadro che un Patto specifico con le Regioni che consentirà di portare i controlli nelle aziende e nei cantieri dai 75 mila attuali ad oltre 250 mila l’anno

  11. abbiamo stabilito nuove regole per garantire tempi di attesa certi per le prestazioni urgenti insieme ad una vera e propria riforma dell’attività libero professionale dei medici dopo anni di proroghe inconcludenti

  12. abbiamo varato per la prima volta un grande piano nazionale di prevenzione “guadagnare salute” con il concorso di 10 Ministeri e l’accordo delle principali componenti produttive e del commercio italiane, per l’attuazione di politiche che incentivino concretamente i comportamenti salutari dei cittadini

  13. abbiamo avviato una grande opera di “diplomazia della salute”, attraverso diversi accordi internazionali, perché “esportare” salute si è dimostrato prezioso non solo per promuovere benessere e sviluppo tra i popoli ma anche per favorire la pace e la collaborazione internazionale

Cosa vogliamo fare ancora

Adesso è il momento di compiere l’ultimo balzo per il rilancio definitivo del nostro sistema sanitario nazionale: dobbiamo vincere la sfida della qualità e della sicurezza delle cure in tutto il Paese superando i ritardi e le carenze che caratterizzano ancora molte aree del Paese.

Per farlo proponiamo queste innovazioni di sistema ma anche di cultura nella presa in carico dei bisogni dei cittadini, a partire dagli anziani e dai malati cronici e non autosufficienti:

  1. trasformeremo l’attuale Piano sanitario nazionale in un vero “Piano per la salute”, da costruire attraverso conferenze sulla salute in tutte le città e comunità affinché emergano i reali bisogni di salute dei cittadini. Un piano che promuoverà anche la politica della “Salute in tutte le Politiche” stabilita a livello europeo, per promuovere politiche favorevoli alla salute in diversi ambiti quali alimentazione, ambiente, commercio, educazione, industria, lavoro e trasporti. Perchè il benessere psico-fisico della persona non è soltanto il prodotto degli interventi del settore sanitario, ma è conseguenza in larga misura anche delle condizioni di vita e di altri fattori economici e sociali

  2. vogliamo completare il piano di riammodernamento di tutta la rete sanitaria italiana. Vogliamo che gli ospedali italiani siano tutti di eccellenza, nuovi, moderni, accoglienti e a misura dei bisogni del malato. Dedicati alle cure specialistiche, alla ricerca e alla formazione sul modello dei più accreditati ospedali europei

  3. vogliamo che accanto a questi nuovi ospedali sia realizzata una vera rete di Unità di cure primarie e di Case della salute, aperta alle esigenze dei cittadini 24 ore su 24, sette giorni su sette, implementando la telemedicina che è in grado di far dialogare il cittadino con le strutture e con i professionisti, facendo muovere le informazioni e non i pazienti. Una rete sanitaria modellata per garantire una vera presa in carico dei cittadini, dalle piccole urgenze alle malattie croniche con il medico di famiglia vero e proprio “tutor” della salute del cittadino

  4. sì al merito e no alle tessere perché il cittadino deve essere sicuro che chi li cura e chi amministra i servizi è lì perché è il più bravo e non per il colore della tessera di partito che ha in tasca. Per farlo vogliamo nuove regole nelle nomine e nei concorsi basate sulla trasparenza e sulla valutazione periodica dell’operato di manager e dirigenti sanitari

  5. gli operatori sanitari devono contare di più nel governo dell’azienda sanitaria, per questo vogliamo attuare il governo clinica dell’azienda con il coinvolgimento dei professionisti della salute nelle scelte gestionali e organizzative

  6. il merito e la competenza degli operatori devono essere valorizzati anche economicamente. E’ tempo di una profonda revisione dei trattamenti economici degli operatori sanitari e questo a tutti i livelli: dal tecnico all’amministrativo, dall’infermiere al primario

  7. vogliamo sconfiggere il precariato in sanità. Per farlo faremo sì che le Regioni adottino le misure già previste nelle due ultime leggi finanziarie per il loro definitivo assorbimento negli organici. E’ un impegno forte sul quale investiremo tutte le nostre risorse

  8. vogliamo valorizzare e riformare gli ordini professionali. Essi devono porsi sempre più come garanti della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini dai professionisti della salute. In questo quadro confermiamo l’impegno per la definitiva attuazione della legge 43 del 2006 che istituisce i nuovi ordini per le professioni sanitarie non mediche

  9. il cittadino deve poter valutare i servizi che riceve. Le sue valutazioni, sulla qualità delle cure, sull’accoglienza e il comfort e sui tempi di attesa, devono diventare un indicatore obbligatorio per la valutazione di medici e manager. In altre parole, attraverso un “Patto per la partecipazione”, i cittadini potranno partecipare attivamente, in forma singola o associata, alla realizzazione concreta del diritto alla salute e alla verifica della qualità delle prestazioni erogate. E questo vogliamo garantirlo in tutte le strutture sanitarie del Paese

  10. la sicurezza delle cure deve diventare un’attività primaria all’interno di tutte le strutture sanitarie, pubbliche o private che siano rafforzando le strutture di controllo e di prevenzione degli errori previste dall’Intesa Stato Regioni siglata lo scorso 20 marzo

  11. le persone non autosufficienti devono poter contare su servizi efficienti e personalizzati di assistenza domiciliare. Per questo abbiamo studiato dei veri e propri “buoni servizio” nominativi, che possono essere spesi dai cittadini per l’acquisto di servizi di assistenza domiciliare forniti dai Comuni o da altre strutture pubbliche o private accreditate

  12. ottenere la prescrizione di farmaci e terapie contro il dolore deve diventare un diritto “facile” per tutti coloro che ne hanno bisogno

  13. vogliamo la piena applicazione della legge 194 migliorando i servizi e le attività ad esse dedicati, per una vera tutela sociale della maternità e per una sempre più efficace prevenzione dell’aborto

  14. vogliamo investire sulla salute dei denti. Per farlo inseriremo nei livelli di assistenza nuove prestazioni, a partire dalla sigillatura della dentatura definitiva per tutti i bambini dai 6 anni in poi per prevenire la carie dentale, per una bocca sana, per far risparmiare alle famiglie e per evitare patologie dentali anche gravi in età adulta. Vogliamo poi ampliare a tutte le persone anziane le principali e più importanti terapie odontoiatriche, prevedendo inoltre la totale gratuità per tutte le cure dentali in presenza di patologie gravi (tipo diabete e ipertensione)

  15. ma non ci vogliamo fermare qui. Perché un sorriso sano non deve più essere prerogativa solo di chi può permetterselo. Per questo abbiamo pensato a un Fondo pubblico per l’odontoiatria che consenta di ottenere anche con la collaborazione dei dentisti un pacchetto adeguato di prestazioni ad un costo calmierato su tutto il territorio nazionale e alla portata di tutte le famiglie

  16. Ci impegniamo a mantenere il ruolo e l’autonomia del Ministero della Salute, riservandogli una funzione primaria nel governo del Paese per la garanzia del diritto alla salute, il coordinamento delle politiche nazionali insieme alle Regioni e l’unitarietà del Ssn

  17. per attuare questi grandi obiettivi sosterremo anche il ddl sulla “qualità e sicurezza del Ssn” già approvato dal Governo Prodi e che noi vogliamo ripresentare per una sanità sempre più amica, responsabile, accogliente, trasparente e capace di prendere in carico la persona in tutte le fasi della sua vita

 

 

Commenti

Commento da segnaleorario
Data: 4 Aprile 2008, 19:29

Egregio ministro Turco,
mi permetto di scriverle per invitarLa cortesemente a nome degli italiani onesti (ce ne sono, mi creda) a fare i nomi delle aziende e dei marchi che hanno messo sul mercato prodotti velenosi e cancerogeni. Al di là delle indagini ancora in corso e dei futuri sviluppi giudiziari, rimane il fatto che sugli scaffali dei supermercati ci sono migliaia e migliaia di bottiglie di vino con sostanze velenose o cancerogene, confezioni di mozzarelle e latte con dosi elevate di diossina e altre svariate sostanze tossiche di aziende note e meno note.
E, cortesemente, mi permetto di porLe una domanda, seppur retorica: egregio ministro Turco, non crede anche lei, dall’alto della sua autorevolezza e grande dirittura morale, che se non si fanno i nomi di chi ci avvelena si contribuisca a proteggere la criminalità organizzata e a danneggiare i produttori onesti?
Tanti saluti a lei e a Veltroni.

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