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Calderoli? Si all’armistizio, aspettiamo proposte

23 Aprile, 2008 (13:55) | Articoli pubblicati | Da: antonella

Corriere della Sera 23 aprile

Monica Guerzoni intervista Livia Turco 

Roberto Calderoli chiede all’opposizione «tre anni di armistizio». Lei è pronta, ministro Livia Turco?

“Ma come, non hanno fatto che seminare tempesta e alzare muri e ora parlano di armistizio?”.

«Per rimettere in moto l’Italia», ha detto al Corriere il coordinatore della segreteria leghista.

“Visto che per tutto il governo Prodi hanno lanciato bordate ed evocato spallate, le parole di Calderoli sono una virata a 360 gradi. Se è sincera e ponderata non può che essere apprezzata, perché il nostro Paese ha bisogno di normalità, serenità e dialogo. Quello che fino ad ora ci hanno sempre negato”.

La Lega è cambiata, dicono.

“Se di fronte alle responsabilità di governo e alla durezza dei problemi intendono davvero mantenere le tante promesse fatte, la richiesta di un armistizio non può che vederci disponibili”.

Calderoli vorrebbe coinvolgervi a tutto campo, dal lavoro alla pubblica amministrazione, dalle infrastrutture all’ordine pubblico.

“Io apprezzo le parole di Calderoli, però devono passare dalle minacce alle proposte. Quale riforme? Quale legge elettorale? Sulla sicurezza la smettano di fare i goliardi? Si decidono a governare? Mica penseranno di farlo con le ronde… Il nostro federalismo fiscale prevede che il diritto alla salute sia uguale per tutti. E il loro?”.

La Lega farà pressioni perché la CGIL accetti le gabbie salariali, Lei come la pensa?

“ E’ un dibattito arretrato. Nel programma del PD c’era la proposta di detassare la contrattazione di secondo livello, noi siamo più avanti”.

E’ disposta ad accettare che il Carroccio facci da “pontiere tra PdL e PD sulle riforme?

“Questo non lo so, si mettano d’accordo tra di loro. Capisco che i leghisti vogliano sentirsi vincitori di queste elezioni…”

Perché, non lo sono?

“ Sì, è un dato che va riconosciuto. Sono loro i veri vincitori. Questo voto dimostra che la Lega è un fenomeno complesso, non esito a riconoscere che il partito di Bossi ha un radicamento popolare, una rete di amministratori locali. Dobbiamo dar loro atto che hanno un grande rapporto con la gente, a dimostrazione che in politica conta avere un rapporto vero con le persone e non con i media e le TV.”

Non è la prima a prendere a modello la Lega, dentro il PD.

“Io non prendo esempio dalla Lega perché vengo da una tradizione solida in cui la politica si è sempre fatta andando casa per casa. Non prendiamo lezioni da nessuno, noi. Semmai la Lega ha imparato dalle nostre Feste de l’Unità.”

E voi, avete disimparato?

«Noi non abbiamo disimparato niente. Il Pd è un grande partito popolare, fortissimamente radicato. Il più grande che ci sia”.

Però avete perso le elezioni e ora la Lega in Parlamento è determinante. Davvero non spera che prima o poi metta in difficoltà il governo?

“No, mi auguro che il consenso della Lega la faccia essere responsabile. Una democrazia matura è nell’interesse del Paese. Hanno vinto, provino a governare. E il primo passo è riconoscere l’eredità del governo Prodi e il serio lavoro fatto per il risanamento”.

Veltroni è l’unico interlocutore oppure ogni aspirante leader del Pd coltiverà i suoi rapporti col governo?

“Non c’è dubbio che il punto di riferimento per il dialogo sia il segretario del Pd, nessuno lo mette in discussione. Però il nostro è un partito che ha delle personalità. L’importante è mettersi d’accordo sulla linea politica”.

Calderoli sospetta che D’Alema e altri, nel Pd, vogliamo mettere Veltroni in difficoltà, è così?

“Lo escludo nel modo più categorico, queste dietrologie sono reperti archeologici. Il Pd ha dato prova di grande solidarietà e coesione e così sarà in futuro”.

Anche se perderete Roma?

“Roma non si perderà. Nonostante il centrodestra abbia strumentalizzato la violenza alle donne, che è tema di grande lavoro quotidiano e non di campagna elettorale, il Pd ha messo in campo una grande mobilitazione, forte, compatta, coesa”.

Farà il ministro ombra della Salute?

“Andrò in commissione Affari sociali e continuerò a occuparmi di queste cose, che mi stanno molto a cuore”.

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