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Una bella recensione de “Il muretto”

29 Aprile, 2009 (11:10) | Post | Da: Livia Turco

Il 27 aprile scorso l’editore Donzelli ha organizzato una presentazione del mio libro “Il Muretto” a Roma, presso la scuola elementare Carlo Collodi nel quartiere del Trullo. Un incontro molto bello cui hanno preso parte Gianni Alemanno, Massimo D’Alema, Stella Maris Ferrari, Paolo Franchi, Marianna Madia e Giovanni Paris.
L’indomani, sul Corriere della Sera, è apparsa una recensione del libro di Paolo Fallai che mi ha molto colpita.
Per questo ve la voglio proporre.

corriere-della-sera-recensione-de-il-muretto.pdf

Commenti

Commento da flavia
Data: 2 Maggio 2009, 15:56

cara Livia,
ti scrivo davvero col cuore. Le nostre strade si sono spesso incrociate, di sfuggita. Ma io ti ricordo bene. Faccio parte del coordinamento provinciale PD del Verbano Cusio Ossola. Ti scrivo perchè ti ho vista ieri sera a Tetris e il mio cuore di donna si è allargato di fronte alla tua reazione a tale Corona. La tua passione, il tuo rispondere sugli ambiti concreti nei quali ti muovi (fabbriche, ospedali, mercati) mi ha ridato come in un soffio il senso di una vita spesa per gli altri. Il potere se non è servizio è tirannia, ha detto un giorno Lalla Romano, altra grande piemontese. Ecco, questo è il senso della politica. E la tua reazione, che altri potrebbero considerare addirittura demodé, come quella di indignarsi profondamente (EVVIVA) di fronte al nulla nel quale stiamo sprofondando, anche culturalmente, è proprio quella che noi donne aspettiamo e vogliamo. Sei per me il simbolo di una politica giusta, corretta, solare, vera, concreta. C’è sempre troppo poco spazio per noi, è vero, ma siamo abituate da secoli a strappare gli spazi. Il mondo sta cambiando, e la nostra forza, la forza di noi donne (e uomini) tesi al cambiamento positivo e costruttivo è inarrestabile. Questo dobbiamo dirci. Due mesi fa è morta mia madre, donna forte e combattiva. Quattro figli e lavoro bestiale. Lotta per la sopravvivenza, continua. Eppure, all’alba dei 78 anni, trovava la forza ancora di lottare, di leggere, di intervenire, di parlare bene della politica, la nostra. A lei dedico questo mio intervento a te. Ti ammirava, ed era orgogliosa di sapere che ti avevo incontrata. Grazie Livia per la tua passione e la tua rabbia. A presto, spero. Flavia

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