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Testamento biologico. Ascoltiamo i medici

30 Giugno, 2009 (10:43) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Alla Camera non faremo la fotocopia del testo sul testamento biologico approvato al Senato. Dobbiamo costruire un nuovo inizio nella elaborazione della legge e sarebbe saggio se assumessimo come punto di partenza il documento approvato nel recente convegno dei medici a Terni, che chiedeva al legislatore di intervenire su questa materia formulando un diritto mite”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Ci sono momenti – prosegue Turco - in cui l’esercizio più alto della politica è quello dell’ascolto. Tanto più quando si tratta di temi delicati come quelli della vita e della morte sui quali è necessario cercare un bilanciamento tra i valori in gioco. Nel caso delle dichiarazioni anticipate i valori da bilanciare sono la volontà della persona e la tutela della sua vita. Bilanciamento tanto più difficile da realizzare quando la persona è un malato grave incosciente o in stato vegetativo. Il paziente non può vedersi sottratti diritti e cure. La strada da seguire, perciò, è quella di valorizzare la relazione di cura tra il medico e il paziente, il fiduciario e i familiari. Compito del legislatore è quello di favorire, e non ostacolare, la relazione di cura tra medico e paziente che si basa sulla autonomia decisionale della persona adeguatamente informata e sulla autonomia e responsabilità del medico. Per questo, come chiedono i medici, la strada che sul piano legislativo può essere percorsa è quella che si limita a definire la cornice di legittimità giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza invadere l’autonomia del paziente e quella del medico, prefigurando tipologie di trattamenti disponibili e non disponibili nella relazione di cura”.

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