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Ronde: italiani più saggi di chi li governa

5 Novembre, 2009 (15:45) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Sicurezza: fallimentari le scelte ideologiche della destra

“Il fallimento delle ronde, imposte dal governo al Paese e al Parlamento nel pacchetto sicurezza, è il fallimento della politica ideologica della destra che si dimostra così fuori dalla realtà. Gli italiani sono più saggi di chi li governa”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“La destra – prosegue Turco – ha aizzato la paura e ha usato in modo ideologico un tema importante e delicato come quello della sicurezza. Le scelte del ministro Maroni sono state del tutto inefficaci a dare maggiore sicurezza ai cittadini. Adesso il governo riconosca il fallimento delle scelte xenofobe e razziste fatte nei mesi scorsi”.

Commenti

Commento da gabriele
Data: 14 Novembre 2009, 12:13

Onorevole Turco,
l’ho appena vista in un talk show televisivo in cui si parlava di Islam e diritti, in onda alle 1830 di venerdì 13 ottobre. Sono rimasto in ascolto solo per pochi minuti, ma in quelli l’ho sentita pronunciare una frase che mi ha scandalizzato. Mi scusi il tono enfatico, ma proprio non riesco a contenermi.
Lei sosteneva, con l’aria della persona ragionevole e moderata che cerca di contenere il leghista scalmanato che le sedeva accanto, che gli imam dovrebbero predicare in italiano nelle moschee, perché così si può controllare quello che dicono. Non so se si rende conto dell’infelicità di questa frase. Nella dichiarazione dei diritti dell’uomo si riconosce come diritto fondamentale quello di usare la propria lingua, specie negli ambiti più cari come la famiglia o la religione. La libertà di culto è un altro diritto riconosciuto dalla Costituzione e da ogni carta fondamentale sottoscritta dai Paesi civili. Forse non sa che l’arabo è la lingua sacra dell’Islam e che il culto in questa religione DEVE essere svolto in tale lingua. Ma anche se così non fosse, ognuno ha la sacrosanta libertà di pregare e predicare nella lingua che vuole. Vietarlo vorrebbe dire impedire ai filippini cattolici di celebrare messe in tagalog, ai russi ortodossi di usare lo slavo ecclesiastico, alle comunità anglicane di dire messa in inglese o impedire la celebrazione in francese alla chiesa di San Luigi dei francesi a Roma. Si rende conto dell’assurdità?
Mi vorrebbe dire che forma avrebbe l’articolo di legge che impone agli imam di predicare in italiano? ‘E’ fatto obbligo ai ministri di culto di ogni religione di usare esclusivamente l’italiano nelle loro celebrazioni’? Aspetti la reazione degli anglicani o anche dei cattolici… e della comunità internazionale. Oppure forse dovremmo scrivere ‘I ministri di culto devono predicare in italiano, a meno che non siano bianchi, europei e cristiani’ o anche ‘i ministri di culto possono predicare in qualunque lingua, a meno che non abbiano la pelle scura, la barba e siano islamici’?
Se proprio uno è ossessionato dall’Islam, mandi qualche agente segreto nelle moschee che sappia l’arabo, e denunci chi invece di predicare istiga a delinquere. O registri e si faccia tradurre da un interprete. Sarebbe pura paranoia leghista, ma almeno non violerebbe alcun diritto fondamentale e non introdurrebbe prassi incostituzionali.
Quello che mi dispiace però è che anche una persona come lei, che personalmente ho sempre stimato e apprezzato, che considero onesta e intelligente, si lasci sedurre, come tanti del suo partito, dall’inseguimento dei temi della destra. Mi dispiace dirlo, perché mi dolgo delle lacerazioni della sinistra, ma io un partito che sostiene queste posizioni non lo voterò mai. Io voto da anni a sinistra del PD, e se proprio non volete assumere atteggiamenti di sinistra, aspetto con fiducia che le forze alla vostra sinistra conquistino la metà dei seggi in parlamento. Quello che lei ha detto non è un concetto da sinistra moderata e ragionevole, è un’idea da leghista moderata: ci sono i leghisti radicali, che portano i maiali a pisciare sul suolo di edificazione delle moschee, e i leghisti moderati che vietano ai musulmani di usare l’arabo durante la preghiera. Non mi riconosco in nessuna delle due posizioni. Quella che voi e la stampa bollate come sinistra ‘radicale’ in temi come questo non è affatto radicale, ma è semplicemente civile e liberale. Su questo, ma anche su tanti temi che in Italia urtano le gerarchie cattoliche (matrimoni tra omosessuali, religione di Stato), le posizioni di chi sta alla vostra sinistra si ritrovano in molti stati europei, anche governati dalla destra, e rappresentano una pura difesa di diritti umani fondamentali e dello stato liberale, nulla di radicale e bolscevico. Altro che difesa del crocefisso nei luoghi pubblici, pura ostentazione medievale e fascista (lo dico da credente e praticante).
Spero che lei e il suo partito assumiate presto delle posizioni in netto contrasto con le porcherie di questa destra e che la smettiate di illudervi di vincere le elezioni strappando un elettore a destra carezzando i suoi pregiudizi e perdendone diecimila a sinistra, francamente nauseati come me. Mi creda, di persone oneste, intelligenti e con degli ideali in Italia ce ne sono tante, e hanno bisogno di chi li rappresenti, non di chi ha paura di offendere le viscere razziste, bigotte e reazionarie di quella parte della popolazione che avrebbe bisogno di più intelligenza ed educazione, di essere contraddetta e illuminata, invece di essere assecondata nelle sue tendenze più oscure.
Mi scusi per lo sfogo, motivato anche dal fatto che sono un linguista che da sempre si occupa dei diritti linguistici degli immigrati.
Con l’augurio di poterci ritrovare presto dalla stessa parte della barricata, con tutte le differenze che esistono in democrazia, ma senza fare compromessi con l’inciviltà della destra che oggi governa l’Italia.
Gabriele Pallotti

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