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Dopo Rosarno: una lettera aperta alle associazioni

15 Gennaio, 2010 (14:53) | Lettere aperte | Da: Livia Turco

All’indomani della visita a Rosarno, Livia Turco ha scritto a tutte le associazioni che si occupano di immigrazione in Italia per fissare un’agenda comune, proponendo di organizzare, proprio nella cittadina calabrese, una grande conferenza nazionale sulle politiche di integrazione e convivenza.

Di seguito il testo della lettera.

Carissima, carissimo,

giovedì 14 gennaio, con il segretario nazionale Pierluigi Bersani e i parlamentari democratici calabresi, siamo stati a Rosarno per capire cosa è accaduto, per guardare in profondità i problemi, per formulare le proposte adeguate in una battaglia culturale e politica che intendiamo condurre con molta determinazione. Siamo andati per la dignità di ciascuna persona, per la vera legalità, per una civile convivenza. Abbiamo incontrato le forze economiche e sociali, le imprese e i sindacati, il vescovo di Palmi, il commissario prefettizio e i parroci di Rosarno, le associazioni e i cittadini, le persone ricoverate all’ospedale di Polistena.
Siamo stati lì per dire NO al razzismo, no alla guerra tra poveri, no alla criminalizzazione di una intera comunità; e per dire SI alla legalità, alla dignità umana, allo sviluppo e alla civile convivenza. Mi hanno colpito molto nelle parole di tutti gli interlocutori, la forte domanda di legalità, di lotta alla criminalità, di richiesta di sviluppo e lavoro. Mi hanno colpito le parole di indignazione nei confronti di una rappresentazione della Calabria quale luogo di solo degrado e, soprattutto, la netta repulsa della etichettatura razzista, la rivendicazione della tradizione di accoglienza e di generosità di quelle terre. La richiesta è quella di combattere il caporalato, lo sfruttamento del lavoro sommerso, di promuovere la legalità del lavoro promuovendo strumenti legislativi innovativi. Ma soprattutto attivando controlli efficaci e continuativi. Ci è stato raccontato di uno sviluppo agricolo che ha tentato la strada dell’innovazione e che sta vivendo i problemi della competizione nel mondo globale, come la sovrapproduzione delle arance e la competizione con le altre coltivazioni nel Mediterraneo. Ci è stato suggerito che Rosarno non è una eccezione ma una situazione esemplare di altre che potrebbero scoppiare nel Mezzogiorno d’Italia ma anche al Nord, in relazione al lavoro nero e al degrado sociale.
Questa giornata ci ha indicato che bisogna lavorare su tre fronti: la promozione dello sviluppo, la legalità del lavoro e dunque la promozione del lavoro regole degli immigrati, la promozione della convivenza attraverso un piano nazionale per le politiche di integrazione. Nel corso dell’assemblea pubblica ci siamo assunti un impegno ambizioso: tenere a Rosarno la conferenza nazionale per le politiche di integrazione e convivenza. Per costruire una civile convivenza.
Questo obiettivo dobbiamo costruirlo insieme. Vi proponiamo di lavorare insieme per cancellare le immagini razziste di Rosarno e far vivere quelle della convivenza, dello scambio e della reciprocità. Portiamo nel Comune calabrese le pagine positive dell’Italia della convivenza che tanti italiani e nuovi italiani stanno costruendo in tante parti di Italia, a partire dalla Calabria. Costruiamo insieme, iniziando dalle esperienze, un piano nazionale per le politiche di integrazione e di convivenza. Obblighiamo il governo a misurarsi su questo tema e a stanziare le risorse adeguate. Cominceremo in Parlamento con una mozione. Partiamo anche dal sollecito nei confronti del governo e degli enti locali per prevenire altre Rosarno e bonificare i bacini della schiavitù e del degrado. Diamoci un obiettivo immediato, governo enti locali, associazioni e forze politiche insieme: fare in modo che i prossimi lavoratori che torneranno a Rosarno possano vivere in un centro di accoglienza che sia un luogo normale e civile in cui vivere dopo aver lavorato. Così come ci ha chiesto ieri ‘mamma Africa’, una donna di Rosarno che ha dedicato tutta la vita agli immigrati, come ci hanno chiesto i sindacati e le associazioni di Rosarno.

Livia Turco

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