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Servizi socio-sanitari e rifugiati

26 Ottobre, 2007 (13:41) | Documenti | Da: cesare fassari

Messaggio di Livia Turco in occasione della Presentazione del rapporto di ricerca “servizi socio-sanitari e rifugiati” del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - Roma 25 e 26 ottobre 2007

Ho accettato con piacere il vostro invito per l’interesse dell’argomento, ma anche per poter rivedere persone con le quali ho condiviso un percorso importante della mia storia politica proprio sugli argomenti di cui discuterete in questi due giorni: i diritti dei migranti, e più propriamente i diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Le importanti scadenze che attendono il nostro Governo richiedono la mia presenza in sedi istituzionali e quindi sono costretta a rimandare impegni già presi. Vi prego di scusarmi.

I lavori saranno comunque seguiti dai miei collaboratori e, sono certa, ci saranno altre occasioni, anche presso il Ministero della Salute, per riprendere la riflessione sulla tutela della salute dei richiedenti asilo e dei rifugiati, sull’adeguatezza delle risposte del nostro sistema sanitario.

Il Rapporto che oggi viene presentato sui Servizi socio-sanitari e l’accesso ad essi da parte dei richiedenti asilo e rifugiati mette in evidenza un ulteriore segmento della complessa, ma virtuosa, organizzazione del Piano Nazionale Asilo: il contributo del Servizio Sanitario Nazionale.

Su questo punto il rapporto presenta una serie di analisi, sottolinea difficoltà, ma anche e soprattutto i buoni risultati di salute che un’efficace collaborazione tra istituzioni locali ha consentito fino ad ora di raggiungere. Se ciò ci tranquillizza, pensiamo di dover comunque migliorare la nostra capacità di accoglienza e di cura puntando sulla formazione degli operatori sanitari in relazione alle problematiche specifiche dei richiedenti asilo e dei rifugiati; rafforzando la capacità di accoglienza delle strutture sanitarie con i mediatori culturali e figure sanitarie specialistiche; allargando le opportunità di cura e garantendo la stessa qualità dei servizi anche ai richiedenti asilo e rifugiati che non hanno la possibilità di essere accolti nelle strutture.

Vorrei qui ricordare che l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà, di recente istituzione, avvierà a breve la sua attività. Ritengo che l’Istituto possa dare un importante contributo di tipo scientifico ed assistenziale anche su questi temi per la missione stessa che l’Istituto ha, che è quella di promuovere, in collaborazione con il Servizio Sanitario Pubblico, il diritto alla salute delle persone a maggior rischio di esclusione sociale e marginalità, ma anche per l’esperienza che l’Istituto San Gallicano ha maturato negli anni proprio in questo campo e che inevitabilmente porterà con sé oltre che per la possibilità di contare su strutture regionali.

Colgo l’occasione per esprimere il mio più vivo apprezzamento per il “Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati” che ritengo un importante esempio di collaborazione interistituzionale (dall’Europa al volontariato, passando per il Governo nazionale e gli enti locali), a tutela delle persone più vulnerabili.

Vi auguro sinceramente buon lavoro.

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