Il Blog di Livia Turco

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Per una vera integrazione degli immigrati

26 Ottobre, 2010 (11:05) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

di Livia Turco

(da l’Unità del 21 ottobre)

Dove è finito i tanto sbandierato programma del governo per la lingua e la cultura italiana per gli immigrati?  Di programmi, e risorse, non c’è traccia; esistono solo le meritorie iniziative di Regioni, volontariato e Comuni. C’è invece all’attenzione della conferenza Stato-Regioni e del consiglio di Stato un decreto attuativo della legge 94 del 2009, il pacchetto sicurezza Maroni-Berlusconi, che introduce il reato di immigrazione clandestina. Attraverso queste norme il governo italiano promuove una politica a punti che non ha eguali in Europa e che va in lotta di collisione con i principi contenuti della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Infatti, secondo la Maroni-Berlusconi, l’immigrato con più di 16 anni al momento dell’ingresso in Italia stipula un accordo di integrazione in base al quale deve apprendere, entro due anni,  la lingua e la cultura italiana pena l’espulsione. Criterio di integrazione prevalente non è più il lavoro, il reddito, il rispetto della legalità ma la conoscenza della lingua e della cultura italiana. Misura paradossale e discriminatoria, che denunciamo con tutta la nostra forza. Se guardiamo all’Europa vediamo che l’Italia è un caso isolato. Infatti, negli ultimi anni diversi paesi membri hanno introdotto programmi di cosiddetta ‘integrazione civica’ con l’obiettivo non di sganciare l’ingresso dalle esigenze del mercato del lavoro, da un sistema di quote di ingresso, ma come requisito aggiuntivo per l’accesso allo status di residente di lunga durata. Si tratta della definizione, in modi diversi e variamente vincolanti, di un contratto di integrazione, sul modello proposto da Giuliano Amato nell’ultimo governo Prodi, legato ad una adesione ai principi democratici dello Stato di diritto e alla conoscenza della lingua. Questo è ciò che accade in Europa. Di fronte alla individuazione della conoscenza della cultura del paese ospite quale fattore prioritario di integrazione e addirittura di permanenza nel nostro paese (perché ripeto con tutta l’indignazione possibile, l’immigrato viene espulso se non sa correttamente l’italiano), il minimo di decenza da parete del governo avrebbe voluto che si stanziassero risorse e programmi per la cultura italiana, che si promuovessero corsi con le aziende e si attivasse la scuola pubblica. Di tutto ciò il governo non ha fatto niente. Il regolamento attuativo del pacchetto sicurezza prevede infatti che i programmi di lingua e cultura italiana siano a somma zero. Per questo il Pd presenta una proposta alternativa che prevede la cancellazione di questa norma discriminatoria e antieuropea e la previsione di un programma nazionale di lingua e cultura italiana con stanziamenti pubblici e privati (20 milioni annui) e un incentivo all’immigrato che partecipa ai corsi medesimi consistente nell’anticipazione della carta di soggiorno per chi frequenta i corsi e supera la prova finale nei primi tre anni di permanenza in Italia.

Legge 40. Turco, è ideologica, bene ricorso alla Consulta

6 Ottobre, 2010 (16:51) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Il ricorso alla Consulta sulla legge 40 è positivo ed è un’ulteriore prova della difficoltà nell’applicare una legge ideologica. Invece di prendere la clava, nel governo farebbero bene ad aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale e, poi, a rispettarne la sentenza. È inaccettabile che questi temi vengano utilizzati in modo strumentale e propagandistico”.

Lo ha dichiarato Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

Bioetica. Dal Governo nessun sostegno alla maternità

21 Settembre, 2010 (17:30) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Stupisce che nella cosiddetta agenda bioetica della destra non ci sia nessun riferimento alla tutela sociale della maternità e al potenziamento dei consultori che stanno andando alla deriva a causa dei pesanti tagli fatti dal governo”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera dei deputati.

“È incredibile – ha proseguito Turco - che le donne che muoiono di parto negli ospedali italiani non ricevano nessuna tutela da parte della maggioranza. Invece di rinnovare crociate, gli esponenti del governo dovrebbero varare provvedimenti di sostegno concreto alla maternità. In questa direzione va la proposta di legge di tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute della neonato presentata dal Pd che da domani sarà all’ordine del giorno della commissione Affari sociali della Camera”.

Fazio risponda ai danneggiati da trasfusioni infette

21 Settembre, 2010 (17:28) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, intervenga per garantire il giusto risarcimento ai contagiati a causa di trasfusioni con sangue infetto che dalla settimana scorsa hanno iniziato un presidio in piazza Montecitorio. A loro e alla loro lotta va tutta la nostra vicinanza umana e solidarietà”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera che ha fatto visita ai rappresentanti delle associazioni dei danneggiati da trasfusioni in piazza Montecitorio.

“Il ministero della Salute – ha proseguito Turco – riconosce un risarcimento di 400mila euro per un emofilico e di 68mila euro per un emotrasfuso. Sei volte di meno cioè. Invece, dovrebbe essere garantita parità di risarcimento. Il governo non può eludere queste giuste richieste. Noi continueremo la nostra battaglia presentando interrogazioni al ministro Fazio per sollecitare un suo intervento e ripresenteremo emendamenti in ogni occasione utile, come abbiamo fatto in sede di discussione della legge finanziaria”.

Lo sciopero dei medici smaschera le bugie del governo

19 Luglio, 2010 (14:17) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

 Turco, Fazio e Tremonti tagliano pesantemente la sanità

“Lo sciopero di oggi dei medici e di tutta la dirigenza sanitaria e amministrativa del Servizio sanitario nazionale contro i tagli della manovra del Governo, è la smentita più chiara e più netta alle bugie di Tremonti e Fazio”. Lo dice Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera che ha partecipato alla manifestazione dei medici contro la manovra, in piazza Montecitorio.
“Fazio e Tremonti ogni giorno si affannano a dire che ‘la sanità non è toccata dalla manovra’. Ma le decine di migliaia di professionisti che oggi sono stati costretti a scioperare, e ai quali va tutto il mio sostegno, per difendere i loro diritti e la sopravvivenza del servizio sanitario pubblico, evidentemente non la pensano così. Allora a chi vogliamo credere? A Fazio e Tremonti che mentre tagliano gli stipendi dei medici, negano il turn over nelle corsie, tagliano i fondi alle Regioni che amministrano Asl e Ospedali, dicono che i tagli non ci sono? Oppure ai medici e ai sanitari che vivono ogni giorno il disagio di una sanità pubblica abbandonata e lasciata a se stessa da un governo irresponsabile?”.

Linee guida RU 486: violata libertà delle donne e dei medici

14 Luglio, 2010 (19:05) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Presentata un’interrogazione sulle linee guida del Governo

Con un’interrogazione parlamentare a risposta immediata,  Livia Turco ha chiesto al Governo di chiarire “le sue reali intenzioni sulla possibilità che le donne possano usare la pillola Ru486 e se le linee guida presentate ieri dal sottosegretario Roccella non costituiscano una contraddizione con il diritto di autodeterminazione della persona, in merito alla scelta delle cure a cui sottoporsi, e con la deontologia medica”. “Le linee guida del governo - prosegue Turco - suonano come un avvertimento alle Regioni per impedire che venga previsto l’utilizzo del farmaco in day hospital. E’ inaccettabile che il sottosegretario arrivi addirittura a ipotizzare la negazione del rimborso della prestazione, da parte del servizio pubblico, alle strutture sanitarie in caso che il ricovero non sia ordinario, cioè di tre giorni. Questa non è una ‘criticità amministrativa’, come dice Roccella, ma un ricatto vero e proprio. Il governo - conclude Turco - non si intrometta nella relazione tra medico e paziente e dica, piuttosto, quanti sono fino ad oggi i casi di interruzione di gravidanza con la pillola Ru486″.