Il Blog di Livia Turco

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Categoria: Dichiarazioni

Migranti, 20 anni fa la ‘Turco-Napolitano’: ma è ancora emergenza

7 Marzo, 2017 (17:05) | Dichiarazioni | Da: Redazione

Sono passati vent’anni dall’approvazione della ‘Turco¬Napolitano’ sui migranti, ma i problemi sembrano sempre gli stessi: irrisolti, anzi ingigantiti. E’ questo il triste quadro che emerge da un convegno tenutosi questo pomeriggio al Senato, un ventennio dopo il via libera del governo al pacchetto di misure, convertite in legge dal Parlamento nel 1998. 

Uno dei due autori della norma, Giorgio Napolitano (che al tempo era ministro degli Interni) prende atto amaramente che il sistema è “rimasto frantumato, inefficiente”, perché dopo l’approvazione della ’sua’ legge, è seguito “un diluvio di decreti (da parte sopratutto del centrodestra che poi conquistò il potere ndr) che vanificò ciò che avevamo previsto”. Livia Turco, già ministro alla Solidarietà sociale che contribuì a disegnare la legge, la difende: era stata pensata come “svolta” che “doveva dire basta alla gestione dell’immigrazione come emergenza”.

Già allora erano previsti una serie di accordi bilaterali ¬ ” non solo per la riammissione”, ricorda l’ex ministra ¬ con i Paesi di provenienza dei migranti. In particolare, poi, si voleva rendere più semplice l’accesso a chi voleva lavorare regolarmente in Italia. Questa, però, “fu una scommessa non vinta, perché altre norme, sull’onda di una fortissima campagna della destra, la ostacolarono”, spiega Turco, ancora appassionata ma altrettanto delusa.

“Avevamo previsto il sistema delle quote”, ha spiegato Napolitano riferendosi al numero di persone da accogliere in maniera legale attraverso i cosiddetti ‘decreti flussi’, a condizione che fossero già in possesso di un contratto firmato. Lo stesso ex ministro (ed ex presidente della Repubblica) ha ricordato che, in uno dei primi decreti, a fronte di 17mila posti messi a disposizione, entrarono regolarmente in Italia meno di 2mila persone (il 21% di quanto previsto).

E la ragione per Napolitano è semplice: non c’è stata la volontà di attuare le norme, che sono state via via diluite ed indebolite con altri pacchetti, come la ‘Bossi¬Fini’.”La cattiva moneta ha cacciato la buona moneta ¬ ha chiosato l’attuale ministro degli Interni, Marco Minniti ¬ e la cattiva moneta sono gli ingressi illegali: l’anno scorso ne abbiamo registrato 180mila, un numero dieci volte maggiore rispetto ai 17mila cui si apriva in quel decreto”.

Il titolare del Viminale, annunciando di voler adottare un approccio simile a quello della Turco¬Napolitano (fermare gli ingressi illegali e aprire a quelli regolamentati), ha ricordato che i dati dei primi mesi non sono bene auguranti: nel primo bimestre del 2017 si è registrato un aumento del 50% rispetto a quello precedente.Sconfortanti anche le notizie a livello europeo, dove ¬ come ammette lo stesso Minnitti ¬ si rischia sempre più che “vengano fuori i massimi egoismi nazionali”, nonostante gli appelli dello stesso Napolitano che già nel ‘98, intervenendo in Parlamento, parlava della necessità di un approccio europeo. L’entità della crisi emerge con poche ricordate da Minniti.

Dopo il Patto tra Turchia e Ue per la gestione dei migranti, si prevedeva di spostare dall’Italia 40mila persone cui è stato riconosciuto il diritto all’asilo. Finora, però, questi spostamenti (le famose ‘relocation’) sono stati meno di 4mila.”Siamo in un periodo storico in cui la durata della memoria politica è diventata minima, oramai, per colpa di tanti soggetti”, ha detto il presidente emerito Napolitano spiegando che le cause sono parecchie, vanno dalla scuola, alle famiglie, alla cultura, alla politica e all’informazione.

“Orami chi ha memoria di quello che è avvenuto tre anni fa?”, ha chiesto retoricamente l’ex capo dello Stato. “Si scopre che c’è un velo di ignoranza paurosamente esteso ¬ ha sottolineato ancora l’ex presidente, al tempo ministro degli Interni ¬. Non so come si possa fare politica guardando al futuro se non si traggono dall’esperienza le lezioni che è possibile e doveroso trarre”. (La Presse)

8 marzo. Un partito delle donne con una “nostra” agenda

6 Marzo, 2017 (10:49) | Dichiarazioni | Da: Redazione

“Invece di andare avanti sulla presenza delle donne nella società, nelle Istituzioni e in politica sembra essere tornate indietro. E in particolare la politica è tornata ad essere di solo uomini”. La denuncia arriva da Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti e già storica esponente della Sinistra che come ministro della Solidarietà Sociale e poi della Sanità si è battuta con provvedimenti di legge per migliorare la vita delle donne.

“Il prossimo 8 marzo è una data importante per cambiare direzione rispetto ad una presenza femminile troppo residuale in politica”, dice all’ANSA e propone:”apriamo il dibattito sull’utilità di un partito delle donne con un agenda serrata: occupazione femminile, asili nido, congedi per i padri, lotta alle violenze, reddito d’inserimento contro la povertà, politiche di convivenza tra italiane ed immigrate”.

E a questo scopo aggiunge:” si provveda ad istituire tavoli di convivenza tra donne italiane e immigrate. Penso ad un ‘tavolo’ per ogni comune per discutere e affrontare insieme i problemi che nascono nella convivenza quotidiana”. “Le donne - dice Livia Turco - devono diventare protagoniste della Società della Convivenza, e i ‘tavoli’ devono avere il riconoscimento dell’ istituzione locale”.

Secondo Livia Turco sarebbe un buon impegno anche quello di battersi “perché venga approvata al più presto la legge sullo ius soli per i figli dei migranti”. “E sarebbe un grande segnale di attenzione - conclude - che prima della fine della legislatura si approvasse il provvedimento che prevede per i figli sia il cognome del padre che quello della madre”.(ANSA).

Anche Comitato di bioetica dice di reclutare non obiettori

22 Febbraio, 2017 (18:32) | Dichiarazioni | Da: Redazione

“Il Governatore Zingaretti ha finalmente agito perché la legge 194 sia applicata, nel rispetto del diritto all’obiezione di coscienza e del garantire il servizio”. Lo afferma Livia Turco, ex ministro della Sanità, che ha appena pubblicato il libro “Per non tornare al buio’, dialoghi sull’aborto con medici obiettori e non. “Finalmente - aggiunge Livia Turco - in modo limpido si coniugano insieme il sacrosanto e doveroso diritto all’obiezione di coscienza da parte dei medici con la tutela della salute della donna”.

” A questo proposito - aggiunge - ricordo l’illuminate parere del comitato di bioetica, presieduto da Casavola, che nel 2012 ha raccomandato:’l'obiezione di coscienza deve essere disciplinata in modo tale da non discriminare né gli obiettori né i non obiettori e quindi non far gravare sugli uni o sugli altri, in via esclusiva, i servizi particolarmente gravosi’”.

“Specificando, inoltre, - ricorda ancora Livia Turco - come a questo scopo il reclutamento negli ambiti di biometica ‘può prevedere forme di mobilità del personale e di reclutamento differenziato’, in modo da equilibrare il numero degli obiettori e non obiettori”. “Un parere - insiste l’ex ministro - troppo poco conosciuto e considerato. Per questo nel mio libro dedicato alla legge sull’aborto parto proprio da lì e affronto l’obiezione di coscienza, che in Italia riguarda il 70% dei medici, parlandone con loro”.

Il volume, pubblicato da Ediesse e curato da Chiara Micali, vuole essere anche il racconto, dedicato alle generazioni più giovani, del percorso straordinario di impegno civile, di mobilitazione delle donne che ha portato all’approvazione della legge 194 del ‘78 sull’interruzione di gravidanza. Una memoria storica scritta da Livia Turco che si dice convinta che “per affrontare il problema etico e morale dell’aborto bisogna avere il coraggio di pensare a una società materna e a una politica materna. Per costruire una società libera dall’aborto”. (ANSA).

Migranti. Approvare ddl cittadinanza e minori soli

16 Gennaio, 2017 (12:27) | Dichiarazioni | Da: Redazione

“Pd e Governo non chiudano legislatura senza queste leggi”

“La legge quadro sui minori migranti non accompagnati e quella sulla cittadinanza ai nati sul suolo italiano, due provvedimenti fermi al Senato, vanno calendarizzati e approvati prima che si chiuda la legislatura o il Governo e il Pd avranno mancato in quelli che sono tra i valori guida: l’accoglienza e del rispetto della dignità umana”.

Lo dice all’ANSA Livia Turco in occasione della giornata mondiale del rifugiato, ricordando che i temi della sicurezza devono sempre andare di pari passo con quelli della solidarietà. “Quello dei minori migranti è un grande tema e non solo un’emergenza. E’ il futuro della nostra convivenza”, spiega l’ex ministro della solidarietà sociale che, insieme a Giorgio Napolitano, firmò la prima legge quadro sull’immigrazione.

“Se il nostro Paese riesce ad accogliere ed integrare i minori migranti - aggiunge - lavora a costruire una società e un futuro sereno e senza conflitti”. “Per far ciò - sottolinea Turco - è necessario approvare la legge sui minori non accompagnati che precisa diritti e modalità di accoglienza, così come è importante calendarizzare il provvedimento che prevede la cittadinanza per i figli degli immigrati, nati sul suolo italiano, fermo da un anno al Senato”. “Sarebbe veramente triste che la legislatura si chiudesse senza l’approvazione di queste leggi - conclude Livia Turco - perché verrebbero vanificati i valori portanti del Pd”.(ANSA).

Bene Minniti in Tunisia, unica strada con rimpatri assistiti

4 Gennaio, 2017 (13:50) | Dichiarazioni | Da: Redazione

“Il ministro dell’Interno Minniti è in Tunisia per siglare accordi bilaterali sull’immigrazione, l’unica politica che serve in materia. Peccato che, da quando iniziò Napolitano, su questo fronte si siano persi 20 anni”. 

Lo dichiara Livia Turco, firmataria con Giorgio Napolitano della prima legge quadro sull’immigrazione. “E’ dimostrato ormai - aggiunge l’ex ministro - che se i Paesi di provenienza non collaborano i flussi migratori non possono essere gestiti. Se gli arrivi dall’Albania, ad esempio, si fermarono, fu solo per l’accordo bilaterale sottoscritto con quella nazione”. “Purtroppo, travolti dall’ideologia - dice ancora Livia Turco - abbiamo perso 20 anni. Fa bene Minniti, dunque, ora a rimettere al centro l’efficacia della politica”. “Così come è importante - prosegue - insistere sui rimpatri assistiti. Esistono i fondi europei, bisogna gestirli”.

“E’ inoltre indispensabile ricordare che l’immigrazione non si gestisce senza integrazione - aggiunge - e che molto si può fare con il programma sull’accoglienza diffusa e l’inserimento dei migranti nei lavori socialmente utili”. Infine, secondo l’ex ministro per la solidarietà sociale, è indispensabile approvare la legge sulla cittadinanza dei minori, già approvata alla Camera. “Si tratta di italiani di fatto cui dobbiamo un provvedimento che il Governo, nel suo insediamento, aveva promesso sarebbe stato realizzato entro i primi 100 giorni”. “E’ urgente calendarizzare, dunque, la legge al Senato”, conclude Livia Turco. (ANSA).

Auguri di cuore alle ministre del Governo Gentiloni

14 Dicembre, 2016 (10:01) | Dichiarazioni | Da: Redazione

Auguri a Valeria Fedeli; amica e componente attiva della nostra Fondazione; ad Anna Finocchiaro; a Marianna Madia; a Roberta Pinotti; a Maria Elena Boschi; a Beatrice Lorenzin.

Auguri di cuore care ministre: vi attende un compito difficile: dare fiducia e serenità a questo nostro Paese; riaccendere la speranza nei giovani; combattere le povertà  ed aiutare i più deboli.

Avrete il compito - in particolare l’amica e compagna Anna Finocchiaro - di dare stabilità alle nostre istituzioni.

Vi seguiremo come abbiamo fatto in passato con molto affetto; cercheremo di valorizzare il vostro lavoro e la vostra fatica.

E faremo il tifo per voi: perché questo significa volere bene al nostro paese.

E infine esprimo un desiderio: promuovere un incontro tra voi e le donne per discutere sulla “Bella politica”.

Buon lavoro.

Livia Turco