Intervista pubblicata su Il Centro, 9/04/08
«Dedicherò attenzione e lavoro all’Abruzzo. Sono disponibile, pronta a essere inflessibile verso i casi di malasanità ma anche a elogiare la «dedizione» di medici, infermieri e volontari»
Livia Turco, capolista alla Camera per il Partito democratico, risponde alla sesta intervista che il Centro dedica a candidati scelti per il ruolo istituzionale, perché debuttanti o perché esponenti della società civile. Il Ministro Livia Turco a Il Centro racconta dell’Abruzzo, dell’amicizia con Remo Gaspari, delle località turistiche che le sono famigliari, di rapporti umani e politici ormai consolidati.
Ministro Livia Turco accanto alla sanità d’eccellenza, ad esempi di buona sanità, ci sono casi come quello che si è verificato all’ospedale di Pescara dove un medico è agli arresti domiciliari per un rene scomparso. Fatti che destano allarme, Lei cosa pensa? «Ribadisco in primo luogo la vicinanza alla famiglia. Verso il loro dolore e lo sconcerto provato. So che nulla potrà ripagarle di quanto è accaduto. E’ un fatto gravissimo sul quale ci sono accertamenti della magistratura e sul quale c’è un atto ispettivo da parte del ministero. E’ un episodio sul quale bisogna essere inflessibili. Nel contempo, però, è necessario esaltare anche la buona sanità che c’è, che ho visto. A questa sanità bisogna rendere onore: ai medici, ai volontari, agli infermieri. Il mio giro in Abruzzo non è stato un tour elettorale».
Dicono che lei ha incontrato medici, operatori sanitari, cittadini e famiglie. Che ha preso molti appunti su un quaderno. «Sono stata in numerosi ospedali, a Gissi sono stata due ore ad ascoltare gli operatori, ed ho un quaderno pieno di appunti. Sono stata negli ospedali di Chieti, Guardiagrele, Ortona, Lanciano, L’Aquila, Vasto, Teramo, Giulianova. Ho visitato le Case della salute e i Centri di recupero. Ho fatto un giro accurato per rendere onore ai medici, agli infermieri ai volontari. C’è il desiderio e la volontà di migliorare la sanità per renderla più efficiente e ammodernare gli ospedali. Credo che bisogna essere tanto più forti nell’essere inflessibili sugli episodi come quello accaduto a Pescara, quanto più bisogna essere decisi nel valorizzare il buono che c’è».
Cos’è che bisogna migliorare subito? «Occorre ridurre le liste di attesa, fare una più capillare assistenza domiciliare. Ci sono accordi di programma per ammodernare ospedali e costruirne di nuovi. Abbiamo inaugurato la sala operatoria di Giulianova. C’è un accordo di programma per 35 milioni destinati a Giulianova e 36 per Teramo. Ho ascoltato le associazioni che si occupano di riabilitazione, le famiglie. I cittadini devono apprezzare la sanità, perché insieme la possiamo migliorare».
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