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L’Occhio, il giornale della Città Tiburtina

11 Ottobre, 2007 (12:23) | Interviste | Da: cesare fassari

Livia Turco risponde alle domande dei lettori

Pubblicato su L’Occhio il 9/10/2007

È singolare che in un Paese come l’Italia, abituato a scontri di cortile fra partiti e ad un provincialismo atavico, venga presentata la proposta di un partito unico che faccia del superamento ideologico il suo biglietto da visita. Se il motivo è quello di favorire la discesa in politica della “società civile”, come quest’ultima potrà intervenire nei processi decisionali del partito?
da Giorgio P.
La partecipazione della società civile alla vita del nuovo partito è già iniziata con la formazione delle liste per l’elezione dei candidati alla segreteria nazionale e per l’Assemblea costituente a cui sarà affidata l’elaborazione dello statuto del nuovo partito, e come inizio non mi sembra cosa da poco. Certo sarà importante che la partecipazione al voto delle primarie sia la più larga possibile e che coinvolga soprattutto coloro che di questo partito devono diventare i nuovi protagonisti, gli ultimi e i penultimi di questa società con cui costruire insieme un futuro dove tutti siano primi nella dignità e nel rispetto della persona.

Di questi tempi non si fa altro che parlare di “casta” politica, mettendo in ombra ben altre caste che irrigidiscono il Paese, ovvero quelle professionali (medici, avvocati, giornalisti, ecc.). Nel programma del PD sono previsti degli interventi per sollecitare l’ingresso nel mondo del lavoro specialistico da parte dei giovani, oltre che ovviamente nelle liste elettorali, sempre più in balia di un certo immobilismo e nepotismo professionale?
da Laura G.
Purtroppo è vero il nostro è per molti versi un paese bloccato, che rinuncia ad aprirsi al nuovo per difendere vecchi privilegi spesso corporativi e di casta. Occorre superare questa situazione che sta logorando le forze migliori della nostra società. Occorre rimettere in moto un Paese che ha energie immense. E per farlo dobbiamo partire dal merito. Ogni giovane, ogni donna, ogni lavoratore deve avere la certezza che gli incarichi sono ricoperti da chi lo merita. Questo è il primo passo indispensabile per ridare fiducia ai giovani nelle loro possibilità e nelle loro capacità. E’ una politica che intendo attuare come Ministro della Salute e che sarà al centro di un prossimo decreto legislativo di ammodernamento del Servizio Sanitario nazionale. L’obiettivo è quello di garantire al cittadino che il medico che ha di fronte e il manager che amministra la sua Asl sono lì per i loro meriti e capacità professionali e non perché in possesso di questa o quella tessera di partito.

Alla luce di alcune immoralità politiche incresciose (portate alla ribalta da libri e giornalisti di successo) che hanno innalzato ancor di più il livello di disamore dei cittadini nei confronti della politica, in che modo il PD potrà riconquistare dai cittadini una credibilità politica, constatato per altro che i politici che si presenteranno alle primarie saranno sempre i soliti noti?
d
a Carlo B.
In questi mesi che hanno preceduto la formazione delle liste per l’elezione dei candidati alla segreteria del Partito Democratico e dell’Assemblea costituente c’è stata una grande mobilitazione, migliaia di incontri e di iniziative si sono svolti in ogni angolo del paese, per cercare di coinvolgere il maggior numero di persone possibile. La risposta è stata grande e le liste ne sono una prova. Liste che hanno confermato l’impegno alla parità di presenze tra uomini e donne, con moltissimi esponenti del mondo del lavoro, della scuola, della cultura alla loro prima esperienza politica e soprattutto con tantissimi giovani in tutte le parti d’Italia. Siamo di fronte ad una vera novità nel panorama della politica italiana e non solo italiana. E’ infatti la prima volta che il Segretario di un partito e l’Assemblea di coloro che dovranno scrivere regole e statuto del partito saranno scelte direttamente dai cittadini in un grande voto popolare. E’ la più bella risposta che potevamo dare all’antipolitica.

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