Il Blog di Livia Turco

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Il mio sì convinto alla manifestazione antirazzismo

16 Ottobre, 2009 (16:21) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Una nuova legge sulla cittadinanza per promuovere integrazione

“Dopo i frequenti atti di violenza e intolleranza che recentemente hanno colpito gli immigrati, assume un valore ancora maggiore la manifestazione antirazzista del 17 ottobre alla quale aderisco convintamente”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Gli organizzatori – prosegue Turco - meritano un vivo ringraziamento per aver promosso un’iniziativa così importante. Sarà l’occasione per promuovere la cultura dell’accoglienza, anche attraverso una nuova legge sulla cittadinanza che favorisca l’integrazione delle donne e degli uomini che vengono nel nostro Paese. Non dobbiamo infatti abbassare la guardia contro ogni forma di razzismo e discriminazione degli immigrati.”.

Berlusconi-Bindi: grave il silenzio delle ministre

12 Ottobre, 2009 (09:56) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Premier risponda a interpellanza del Pd

“Dopo le offese del premier e del sen. Castelli all’on. Bindi, è ancor più grave il silenzio delle donne della destra. Così, le ministre Carfagna, Gelmini, Meloni e Prestigiacomo insieme alle loro colleghe del Pdl e della Lega non hanno niente da eccepire se un uomo dice ad una donna di non essere intelligente e che non gli interessa se lei ha da dire qualcosa”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera. “Di quella sera – prosegue Turco - rimane indelebile il silenzio degli altri invitati alla trasmissione. La mobilitazione spontanea di migliaia di donne che si ribellano è molto positiva ed è un segno di speranza per il futuro. Il premier da parte sua risponda alla interpellanza che ho presentato lo scorso 30 luglio con molte colleghe del Pd su questi temi. Dopo quanto avvenuto a Porta a porta si rende ancora più necessario che Berlusconi chiarisca in Parlamento”.

Di seguito il testo dell’interpellanza presentata il 30 luglio 2009 alla Camera dei deputati
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio, per sapere, premesso che:
* da molti mesi gli italiani e le italiane hanno appreso da servizi fotografici, interviste e dichiarazioni mai smentite che nella villa Certosa in Sardegna e a Palazzo Grazioli a Roma, divenuta peraltro sede di governo, il Presidente del Consiglio era
solito trattenere incontri e feste con giovani donne anche minorenni che ricevevano in cambio denaro e promesse di promozioni professionali, anche nell’ambito della rappresentanza politica come candidate nelle istituzioni;
* numerose testimonianze evidenziano l’esistenza di un sistema di scambio tra relazioni sessuali, denaro, potere che ha il suo epicentro nella figura del Presidente del Consiglio;
* il dovere primario di un Presidente del Consiglio è tutelare le istituzioni come bene pubblico, essere d’esempio nell’applicazione della Costituzione, essere coerente con gli impegni elettorali assunti e trasparente nei comportamenti;
se non ritenga opportuno riferire in Parlamento e chiarire questi fatti per rispondere agli interrogativi che stanno di fronte all’opinione pubblica italiana e di tutto il mondo;
se non ritiene che in questi comportamenti non si ravvisi una violazione dei principi che discendono dagli articoli 2, 3, 51, 54 della Costituzione e la Convenzione Europea per i diritti umani che prevedono il rispetto della dignità della persona ed il riconoscimento dell’eguaglianza uomo- donna nella sfera pubblica e nelle istituzioni elettive, il dovere di adempiere alle funzioni pubbliche con disciplina ed onore;
se non ritiene di dover pronunciare parole di rispetto e stima nei confronti delle donne per il ruolo rilevante e prezioso che esse svolgono  nella famiglia, nella società e nelle istituzioni;
se non ritiene di dover adottare misure e promuovere riforme per garantire che la selezione della classe dirigente del nostro paese ad ogni livello e grado avvenga sulla base della più scrupolosa osservanza del merito, della competenza e della dedizione al bene comune.
Turco L., Amici, Bellanova, Bossa, Calgaro, Cenni, Codurelli, Concia, Coscia, D’Incecco, Froner, Garavini, Ghizzoni, Doris Lo Moro, Lucà, Murer, Pollastrini, Sabina Rossa, Sbrollini, Schirru, Siragusa, Velo, Villecco, Callipari, Zaccaria, Zampa.

Porta a Porta: Bindi batte Berlusconi “tre a zero”

9 Ottobre, 2009 (10:52) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Rosy Bindi ha battuto Berlusconi 3 a 0″. Così Livia Turco deputata del Pd a commento della puntata di Porta a Porta dedicata alla bocciatura del “lodo Alfano” (il 7 ottobre scorso) nella quale è intervenuto in diretta il Presidente del Consiglio . “È noto - sottolinea Livia Turco - che il presidente del Consiglio non sa cosa sia il confronto e il dialogo. Se poi ad interloquire con lui è una donna autorevole, combattiva e competente come Rosy Bindi, lui perde le staffe e ricorre all’insulto come abbiamo visto in quella trasmissione, confermando che per lui le donne non sanno pensare ma devono solo obbedire. Ma le donne pensano, sanno valutare e presto lo manderanno a casa”

RU 486: ennesima interferenza di Tomassini

9 Ottobre, 2009 (10:43) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Non spetta al Parlamento decidere criteri di utilizzo della pillola

“Da parte del senatore Tomassini è arrivata ieri l’ennesima ed inaccettabile interferenza politica sul’iter di immissione in commercio della pillola Ru 486”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
“E’ inammissibile – prosegue Turco - utilizzare la legge 194 per cercare di boicottare l’immissione in commercio della pillola abortiva. Secondo Tomassini dovrebbero essere le Camere a stabilire se una donna deve stare in ospedale un giorno oppure due? E su quali basi potrebbero fare questa scelta? La compatibilità tra la pillola e la legge sull’aborto è già stata accertata. Adesso spetta al governo emanare un atto di indirizzo con le Regioni, dopo aver sentito il parere del Consiglio superiore della sanità e i rappresentanti di medici e infermieri. E’ chiaro a tutti che la destra usa l’inchiesta parlamentare in corso al Senato per ostacolare il via libero della Ru 486”.

RU 486: Sacconi, almeno la coerenza!

2 Ottobre, 2009 (16:13) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“Nonostante la ricerca di cavilli giuridici da parte di esponenti del governo per ostacolare e ritardare la commercializzazione della Ru486, ieri l’Aifa ha confermato la decisione sulla pillola. Il 19 ottobre si concluderà così, in modo definitivo, l’iter che l’Agenzia ha iniziato tre anni fa. Non posso nascondere la mia soddisfazione per l’esito del lavoro dell’Agenzia iniziato quando ero ministro della Salute”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Sono altrettanto soddisfatta e stupita – prosegue Turco - dalle affermazioni del ministro Sacconi che, dopo aver trascorso anni ad attaccare la legge sull’aborto, oggi con una disinvoltura senza pari si accorge della bontà della 194 e di quanto sia apprezzata internazionalmente. È troppo chiedere un briciolo di coerenza e anche di misura?”.

RU 486: nessuno vuole l’aborto a domicilio

2 Ottobre, 2009 (16:11) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“La legge 194 l’ho voluta con tutta me stessa e oggi la difendo senza esitazioni. Proprio per questo mi batto perché sia attuata in ogni sua parte. Il sottosegretario Roccella non faccia domande retoriche e offensive per chi ha lottato per avere anche in Italia una legislazione sull’aborto a tutela della salute delle donne”. Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
“Nessuno ha parlato di aborto a domicilio – prosegue Turco -. Non è questo il tema. Io che mi sono impegnata fortemente a favore della 194, quella legge me la tengo ben stretta e la difendo tenacemente. Roccella e Sacconi non hanno un minimo di credibilità per difendere la legge sull’aborto. Sfido il sottosegretario dalla replica sempre pronta a trovare una mia dichiarazione, un atto di governo o una proposta di legge che avrebbero favorito l’aborto al di fuori di strutture ospedaliere e, quindi, in violazione della 194. Piuttosto Roccella pensi a fare qualcosa per la prevenzione dell’aborto e la tutela della maternità, temi per i quali il governo non sta facendo nulla. Faccia qualcosa per potenziare i consultori, favorire l’educazione sessuale nelle scuole e dare sostegno alle donne immigrate. Su questo il sottosegretario in più di un anno di governo si è distinta per la più completa inerzia. Niente di niente. Sono io che chiedo a lei cosa sta facendo su questi temi. Batta un colpo, faccia qualcosa invece di prodigarsi in esternazioni e interviste”.