Il Blog di Livia Turco

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Clandestini: cancelliamo subito il reato

30 Ottobre, 2009 (09:36) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

Immigrazione: bene Granata, rivediamo subito almeno reato di clandestinità

”Le considerazioni di Fabio Granata sono molto importanti, sensate e motivate dai fatti. L’introduzione del reato di clandestinità per noi è stato un gravissimo errore della destra perché si tratta di una norma incivile la cui difficile applicazione sta creando il caos nei Tribunali italiani. Dunque valutiamo insieme la richiesta di inserire nell’ordine del giorno dei lavori della Camera la modifica almeno di questo punto della legge sulla sicurezza”. Lo dice la deputata del Pd Livia Turco, capogruppo dei Democratici nella commissione Affari Sociali di Montecitorio, a commento delle dichiarazioni dell’onorevole Fabio Granata del Pdl secondo il quale il reato di clandestinita’ va rivisto ‘poiche’ e’ una norma di difficile applicazione e di incivilta’.

Biotestamento. Turco: il Pdl vuole solo lo scontro

28 Ottobre, 2009 (17:51) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

La Commissione Affari Sociali della Camera ha ripreso l’esame del ddl sul testamento biologico già approvato dal Senato rifiutando qualsiasi apertura a modificare il testo, come richiesto dal Pd e sollecitato dallo stesso presidente della Camera Gianfranco Fini. Sul testamento biologico Di Virgilio e il Pdl parlano di dialogo ma ripropongono lo scontro. A fronte di un’opposizione che ha dimostrato volontà di dialogo e dopo oltre trenta audizioni che hanno suggerito cambiamenti al testo Calabrò, il relatore Di Virgilio, anzichè presentare un nuovo testo base o fare un comitato ristretto ha scelto di ripresentare il testo dello scontro. Questo ci dispiace molto: si parla di dialogo ma si pratica lo scontro e perciò abbiamo votato contro l’adozione del testo Calabrò come testo base della discussione alla Camera. È importante che su questo aspetto procedurale di grande rilievo abbia votato in modo compatto tutto il gruppo del Pd.

RU 486. Aborto facile? Pretesto inventato

20 Ottobre, 2009 (15:58) | Dichiarazioni | Da: Livia Turco

“L’aborto facile o quello a domicilio sono stati sempre e solo pretesti interamente inventati da chi voleva impedire l’utilizzo della Ru486 e che oggi è stato sonoramente sconfitto”.
Lo dice Livia Turco, capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali della Camera, replicando alle dichiarazioni di alcuni esponenti del Pdl dopo il via libera dell’Aifa alla pillola abortiva.

Bindi e Turco: le donne e il futuro del Paese

20 Ottobre, 2009 (14:43) | Post | Da: Livia Turco

La passione delle donne per il futuro del Paese

A Roma il 20 ottobre alle ore 18 al Teatro dei Satiri in via di Grottapinta (Campo dei Fiori) Rosy Bindi e Livia Turco parleranno al convegno su “La passione delle donne per il futuro del Paese” a sostegno delle candidature alle primarie del Pd di Pier Luigi Bersani e di Alessandro Mazzoli.

RU 486: bene Aifa. Sconfitta la destra

20 Ottobre, 2009 (09:54) | Post, Dichiarazioni | Da: Livia Turco

”Sono molto soddisfatta del via libera definitivo alla Ru 486 da parte dell’Agenzia italiana del farmaco. Nonostante i tentativi degli esponenti della destra e del governo di bloccare la commercializzazione della pillola, alla fine ha avuto la meglio la valutazione tecnico-scientifica sull’ideologia”.

Questa la dichiarazione di Livia Turco rilasciata ieri alle agenzie subito dopo l’autorizzazione dell’Aifa alla commercializzazione in Italia della Ru 486. 

Immigrazione: dalla paura alla curiosità del conoscere

19 Ottobre, 2009 (11:50) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

Un articolo di Livia Turco su L’Unità di sabato 17 ottobre in occasione della manifestazione nazionale antirazzismo

Come combattere il razzismo nell’Italia del 2009? Andando alla radice della paura del diverso che si è diffusa nel nostro Paese. Essa è per lo più frutto della propaganda leghista che su questi temi ha costruito una egemonia culturale facendo leva su fatti di cronaca, sulla crisi economica e su uno spaesamento culturale degli italiani di fronte a volti e linguaggi che entrano improvvisamente a fare parte della loro vita. E allora no agli immigrati perché ci portano via lavoro, i posti all’asilo nido e a scuola, stravolgo la nostra cultura. Questi sono gli slogan martellanti della societ dell’”ospite sgradito” nella quale si pongono sempre nuovi vincoli all’integrazione dello straniero che tutt’al più è tollerato, cioè sopportato. La costruzione simbolico-culturale della Lega Nord tiene gli italiani inchiodati al dilemma: “ho bisogno di te, dunque non ti voglio”. Per vincere la paura e contrastare l’egemonia leghista, dobbiamo promuovere la società della convivenza dimostrando con i fatti che mescolati si vive meglio: “ho bisogno di te dunque, voglio imparare a vivere con te”.C’è una miniera preziosa a cui attingere per promuovere il linguaggio della convivenza. Sono i territori dove nelle famiglie, nelle aziende, nei reparti di maternità degli ospedali e nelle scuole si vive da anni l’esperienza della convivenza quasi sempre nascosta dai media e ostacolata dalla politica. E invece dobbiamo fare emergere queste realtà, darle parola, ascoltarle promuovendo la “pedagogia dell’esperienza” che dà volto e voce a questa Italia nuova. Nell’esperienze delle comunità locali si è sedimentato un modello di convivenza, una via italiana all’integrazione. Bisogna partire da qui per imporre nel dibattito pubblico il tema: come stare insieme? Per rendere concreta questa pedagogia dell’esperienza avanzo tre proposte: istituire la giornata nazionale della convivenza per promuovere occasioni di confronti tra italiani e nuovi italiani e discutere dell’Italia; promuovere un forum annuale “L’Italia della convivenza” in cui raccogliere le esperienze di integrazione, costruite nei territori e portarle alla ribalta, farle conoscere, consentire ai protagonisti di raccontarsi; lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare per prevedere il diritto di voto alle amministrative per gli immigrati e istituire presso la Camera il “Forum della convivenza”, un luogo permanente di confronto tra i parlamentari, gli immigrati e l’associazionismo per costruire una agenda di lavoro e proposte. Così possiamo passare dalla paura alla curiosità del conoscere e riconoscersi.

Livia Turco