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Ricerca: l’innovazione è la grande sfida del Paese

10 Aprile, 2008 (10:41) | Dichiarazioni | Da: antonella

di Livia Turco, 10/04/08

La sollecitazione ad un maggiore impegno nella ricerca e nella scienza che ci proviene oggi da alcuni illustri ricercatori italiani va senz’altro raccolta, proseguendo negli indirizzi già avviati in questi due anni di Governo. A partire dalla ricerca sanitaria, per la quale abbiamo registrato l’aumento record a 350 milioni di euro l’anno degli stanziamenti, intervenendo contestualmente sul piano della trasparenza per l’assegnazione dei fondi, attraverso bandi pubblici e selezione dei progetti da parte di Commissioni indipendenti con il metodo del peer review. Ma in questi venti mesi abbiamo anche avviato azioni contro la piaga tutta italiana della “fuga dei cervelli”, vincolando una fetta cospicua delle risorse ai progetti presentati da giovani ricercatori italiani. Un’idea che ha avuto immediato successo con la presentazione di oltre 1.700 progetti, tutti di ricercatori “under 40”, che saranno selezionati nelle prossime settimane. Da sottolineare poi la spinta a settori nevralgici, come l’oncologia e le neuroscienze, ma anche il cambio di passo nella ricerca sulle malattie rare, che ci ha permesso di dare risposte concrete a questi malati e alle loro famiglie. Abbiamo infatti stanziato 30 milioni di euro l’anno per tre anni per la ricerca, esteso l’esenzione dal ticket ad altre 109 malattie rare e istituito un “numero verde nazionale”, cui tutte le famiglie possono rivolgersi per avere informazioni e per chiedere assistenza e aiuto, caso per caso. Tutti impegni confermati e rilanciati dal programma del PD, che pone l’innovazione come la vera grande sfida da vincere per cambiare e migliorare il nostro Paese. Dall’università alle infrastrutture, dalle imprese private alla pubblica amministrazione. Una sfida che riguarda tutti gli ambiti di intervento. L’ambiente, con la spinta alla ricerca per nuove fonti energetiche. La medicina, con lo sviluppo della telemedicina e l’incremento degli sforzi per la cura delle malattie rare. La pubblica amministrazione, con l’informatizzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per migliorare i servizi ai cittadini. Ma anche verso il mondo delle imprese, da incentivare nella spinta all’innovazione in tutti i campi. E questo solo per citare alcuni degli esempi indicati nel programma. Si tratta quindi di una visione nuova dell’impegno pubblico nella ricerca, da non considerare più come un settore a sé, ancorato, come troppe volte avviene ancora in Italia, a logiche di frammentazione e di dispersione delle risorse e delle conoscenze. La ricerca deve, infatti, attraversare in modo trasversale tutti i settori della vita economica e sociale, uscendo dai particolarismi e collegandosi funzionalmente agli obiettivi di crescita e sviluppo del Paese.

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