Il Blog di Livia Turco

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SANITA’. Liste d’attesa, i miei venti mesi di battaglia

24 Aprile, 2008 (11:54) | Articoli pubblicati, Senza categoria | Da: antonella

Lettera di risposta a Garattini 

Il Messaggero 23 aprile

GENTILE direttore, come ricorda giustamente il professor Garattini su Il Messaggero di sabato scorso, le elezioni sono finite. C’è una nuova maggioranza pronta a governare ed è pertanto opportuno iniziare

a promuovere il confronto sulle cose da fare, anche in sanità, per i prossimi anni. Devo però confessarle che la lettura del “programma per la salute” proposto da Garattini mi ha lasciata alquanto perplessa. Non per il merito, sostanzialmente condivisibile, quanto perché sembra ignorare del tutto ciò che, proprio sui temi trattati nell’articolo, è stato già fatto in questi venti mesi di Governo. Ringraziandola per lo spazio concessomi vorrei quindi ricordalo ai suoi lettori, oltre che al professor Garattini.  Primo. Garattini auspica che per mantenere in piedi un servizio pubblico equo e unitario si debbano promuovere investimenti adeguati per migliorare le strutture pubbliche. Giusto e infatti, con le finanziarie 2007 e 2008, il governo Prodi ha già stanziato ben 5,5 miliardi di euro per l’ammodernamento strutturale della sanità, più ulteriori 3 miliardi, desunti dai fondi strutturali europei, finalizzati allo sviluppo della sanità meridionale. Il che vuol dire: nuovi ospedali, nuovi servizi territoriali, nuove apparecchiature, nuovi poli d’eccellenza, anche nel Mezzogiorno. Ma non basta. In questi venti mesi abbiamo “riaperto i cantieri” della sanità sottoscrivendo 13 accordi di programma con 11 Regioni per utilizzare finalmente le risorse già stanziate, ma non spese per inerzia amministrativa del passato Governo (per un totale di ulteriori 1 miliardo e 900 milioni di euro). Con queste ultime risorse abbiamo già finanziato 335 interventi in edilizia e tecnologie sanitarie, per costruire 11 nuovi ospedali, ampliare e ristrutturarne altri 219 e realizzare 83 nuovi interventi per lo sviluppo dei servizi di assistenza territoriale.  Secondo. Le liste d’attesa causate dall’intramoenia. Anche in questo caso Garattini sembra non sapere che il Parlamento, con un voto bipartisan, ha approvato nel luglio scorso una legge proposta dal Governo che modifica profondamente l’intramoenia, prevedendo due novità tra tutte: che i tempi di attesa tra le prestazioni a pagamento e quelle in regime ordinario debbano essere gli stessi (quindi fine del doppio binario per il quale chi paga ottiene prima la prestazione)

e che le urgenze debbano comunque essere garantite entro 72 ore.
 Terzo. Dispositivi medici. Ancora una dimenticanza. Infatti, proprio al fine di garantire quegli obiettivi di trasparenza e concorrenzialità nell’acquisto dei dispositivi richiamati da Garattini, abbiamo già varato una norma che prevede un prezzo di riferimento per un’ampia quota di questi prodotti e apparecchiature sanitarie. Conseguentemente i ministeri della Salute e dell’Economia hanno già adottato i decreti attuativi e così Asl e ospedali possono effettuare gli acquisti in modo oculato, eliminando le sperequazioni di prezzo fino a ieri esistenti tra identiche apparecchiature. Inoltre, con un decreto del 20 febbraio 2007, è stato istituito il repertorio nazionale dei dispositivi medici che consentirà alle strutture acquirenti di conoscere e confrontare tutte le caratteristiche tecniche dei dispositivi utilizzabili nell’ambito del Ssn. E questo è stato fatto dal ministero della Salute, senza caricare l’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) di altre competenze, come vorrebbe Garattini. Anche perché i farmaci (di cui si occupa l’Aifa) e i dispositivi medici sono due “beni” estremamente diversi tra loro, sia per gli aspetti normativi che per quelli tecnologici.  Quarto. La formazione e l’aggiornamento.

E stato questo

Governo a chiudere la fase di sperimentazione infinita dell’educazione medica continua (

la cosiddetta Ecm), mettendo a regime regole e finalità di questa fondamentale attività, rilanciandone programmi e ambiti di interesse per avere medici e personale sanitario sempre più competente. Se poi si vorrà promuovere anche una scuola superiore di sanità come indica Garattini, nulla da obiettare. Ma intanto lavoriamo su quello che abbiamo, per farlo funzionare al meglio.

  Quinto. Sanità e politica. Pienamente d’accordo, in questo caso, con Garattini. La politica deve fare un passo indietro. In campagna elettorale è stato preso un impegno in tal senso sia dal Pd che dal Pdl. Per quanto ci riguarda abbiamo dimostrato di volerlo fare sul serio, con il mio ddl, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 novembre 2007, per l’ammodernamento del Ssn e che prevede nuove norme per la selezione di manager e medici, tutte basate sul merito e la competenza dei candidati. Vedremo, ora, se la nuova maggioranza farà altrettanto.

Livia Turco 

Voto. Non abbiamo capito gli umori profondi del Paese

16 Aprile, 2008 (11:46) | Senza categoria | Da: antonella

l’Unità 16 aprile -  Maria Zegarelli intervista Livia Turco  

Al Senato abbiamo preso quasi 1,5 milioni di voti in più rispetto a Ds e Margherita, un anno in più di Prodi e sarebbe stata un’altra storia.L’operazione Pd prosegue, dovremo però essere più strutturati e a contatto con il territorio. L’azione riformista da sola non basta.  «Certo avremmo potuto ottenere un risultato migliore, ma il 33,2 alla Camera e il 33,7% al Senato non erano scontati considerando l’attuale fase economico-politico-sociale che attraversa il Paese. Sarebbe bastato un altro anno di governo Prodi per sconfiggere il berlusconismo e restituire fiducia ai cittadini».

Livia Turco ha davanti i dati definiti delle elezioni, regione per regione ed è sulle percentuali della Lega che più si interroga. 

Il 33% può davvero ritenersi un buon risultato? «Penso che sia un risultato importante, anche se è ovvio che ci aspettavamo di più, ma non scontato. Il Pd è un nuovo partito, sei mesi di vita, con un nuovo simbolo che è comunque riuscito ad affermarsi al Senato con un 1.439.000 voti in più rispetto

a Ds

e Margherita insieme nel 2006 e alla Camera con 164.636 voti in più. Sono convinta che se fosse proseguita la legislatura si sarebbero ottenuti i risultati dell’azione del governo Prodi in termini redistributivi. C’è un evidente dis

agio sociale, che noi avevamo percepito esattamente. A cui avrebbero dato una risposta i provvedimenti della Finanziaria Prodi se il governo avesse tenuto».

 Che idea si è fatta del paese durante questa campagna elettorale?«Di un Paese angosciato dal potere d’acquisto, dal reddito inadeguato rispetto al costo della vita».  Lei parla di un Pd giovane, con un nuovo simbolo C’è chi fa notare che anche il Pdl in fondo è un nuovo partito con un nuovo simbolo. Eppure ha vinto…

«Il Pdl è un cartello elettorale, non una forza politica giovane. E’ nato da una scelta solitaria durante un viaggio del Cavaliere. Casini si è ribellato al diktat mentre Fini si è adeguato tanto che An ha preferito dare i propri voti alla Lega. ll Pd ha avuto un percorso diverso, ha coinvolto 3,5 milioni di elettori per decidere il segretario, è passato attraverso i congressi Ds e Margherita, si è dato Statuto, Manifesto dei valori e Codice etico attraverso un ampio percorso partecipativo. E poi, guardiamoli i risultati: il Pdl rispetto al 2006 al Senato guadagna 73mila voti, alla Camera ne perde 123mila. Il risultato strepitoso si chiama Lega Nord». 

Lo sfondamento del Pd al centro non c’è stato, né si è fatto il pieno di voti da sinistra. Come va interpretato questo dato? «L’elettorato che ha scelto Pd è composito: di sinistra, della Margherita, giovane, cattolico. Milioni di persone che guardano a noi con fiducia, anche se non abbiamo raggiunto il 35 o il 4O% è comunque una forte affermazione. Non stiamo dicendo che abbiamo vinto le elezioni, le abbiamo perse visto che non governeremo il paese. Ma in questa sconfitta c’è una grande novità: un nuovo progetto politico che non finisce con le elezioni e che ha già svolto una funzione importante, la funzione di innovare la politica. Oggi non c’è soltanto una semplificazione della politicain parlamento, fortemente voluta dagli italiani, c’è un grande partito riformista, con il 33,7% al Senato e il 33,2% alla Camera. Il Pd si presenta come un robusto soggetto collettivo». Come si creano le condizioni per diventare non solo un grande partito riformista ma anche un partito maggioritario alle prossime elezioni?«Proseguendo sulla strada dell’innovazione programmatica, conquistando un maggior pezzo di società italiana. Per fare questo dobbiamo partire dal dato che arriva dalle urne: noi dobbiamo capire gli umori profondi della società. La vittoria della Lega, la riconferma di Berlusconi, mettono questa tema al centro delle nostre riflessioni. Il Pd dovrà lavorare per essere molto più in contatto con la vita delle persone, dovrà essere un partito fortemente strutturato, radicato, con una grande robustezza culturale e la capacità di condurre forti battaglie culturali. Non basta capire la società italiana, bisogna anche combattere le spinte più retrive che ci sono».    La Lega ha spopolato. Altro che boomerang la storia dei fucili…

«Conosco bene il Nord. La Lega è un partito popolare, che fa il porta a porta, parla alla gente, va ai mercati. Durante questa campagna elettorale ha fatto leva sul dis

agio sociale ed ha interpretato meglio di Sa il dis

agio degli operai, del precari, ovviamente cavalcandolo, perché adesso voglio vedere come faranno, dovranno tirare fuori la bacchetta m

agica. Ma la presenza della Lega ci dice anche che dovremo essere più forti e combattivi sul piano culturale, non può passare l’idea che gli immigrati vanno bruciati e cacciati, che il Paese va diviso. Non c’è bisogno soltanto di un’azione riformista, ma di una vera azione culturale». 

 La Lega più forte e la Sinistra Arcobaleno che non è più in parlamento. Questo cosa implica per la politica del Pd? «Intanto diciamo che il Pd èla sinistra. Poi, per quanto mi riguarda, sono d’accordo con Veltroni: il fatto che non sia rappresentata Sa in parlamento è una perdita per

la democrazia. Per questo sarà necessario un rapporto costante con questa sinistra che rappresenta valori e persone preziose per il Paese. E necessario anche costruire un lavoro comune partendo da una convinzione: deve esserci l’unità di tutte le componenti della sinistra nel governo del paese. Non si può essere di governo e di opposizione nello stesso tempo. Quello è stato un errore e le urne lo hanno detto con chiarezza».

Grazie di cuore a donne e uomini di Abruzzo per voto PD

15 Aprile, 2008 (18:55) | Senza categoria | Da: antonella

Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini di Abruzzo che hanno scelto di dare il loro voto al PD. E’ stata una grande e bella campagna elettorale quella che mi ha portato per tanti giorni a vivere nella vostra regione. Ho conosciuto tanti di voi e ho potuto apprezzare il vostro entusiasmo e anche le vostre speranze per un’Italia migliore.Il risultato finale non ha premiato fino in fondo con la vittoria il nostro impegno ma anche grazie a voi oggi il PD è una realtà. Una realtà inedita in Italia. Per la prima volta abbiamo un forte e radicato partito riformista in grado di portare avanti un’idea di Paese nuova e moderna.Lo faremo anche dall’opposizione e la nostra sarà un’opposizione attenta, seria, responsabile che porrà sempre al primo posto il bene del Paese.Grazie ancora, quindi. E arrivederci in Abruzzo.Livia Turco

100 ANNI DI 8 MARZO

10 Marzo, 2008 (18:30) | Senza categoria | Da: cesare fassari

Venti mesi di governo per la salute delle donne

Ecco le principali iniziative legislative, programmatiche e di indirizzo realizzate da Livia Turco al Ministero della Salute per la promozione della Salute delle Donne:

  • Ddl per la promozione e tutela della salute e dei diritti delle partorienti e dei nati, presentato come primo atto del mandato del Ministro della Salute per sottolineare la priorità strategica della promozione della salute materno infantile. Il ddl è volto a promuovere la naturalità del parto contro un eccesso di medicalizzazione della nascita e alla riduzione delle disuguaglianze territoriali e sociali
  • Linee nazionali di indirizzo per la promozione dell’allattamento esclusivo al seno, emanate per la prima volta
  • Progetto acido folico in gravidanza e nel periodo periconcezionale per proteggere il bambino da patologie quali Spina bifida, anencefalia, labiopalatoschisi, malformazioni congenite del cuore, dell’apparato urinario, scheletrico (progetto Ministero della Salute/CCM/ISS)
  • Progetto consultori per la promozione e la valutazione di qualità di modelli operativi del percorso nascita (progetto Ministero della Salute/CCM/ISS)

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100 ANNI DI 8 MARZO

10 Marzo, 2008 (18:25) | Senza categoria | Da: cesare fassari

Primo Rapporto sullo stato di salute delle donne in Italia

La “Commissione Salute delle donne“ del Ministero della Salute ha elaborato il primo “Rapporto sullo stato di salute delle donne in Italia”. La Commissione, istituita nel giugno del 2007e di durata triennale, con la presenza di numerose e autorevoli esponenti del mondo scientifico, della sanità pubblica e delle associazioni, ha voluto presentare questo primo documento dei lavori svolti, in occasione del centenario dell’8 marzo, “come contributo per la promozione del diritto alla salute delle donne, inteso come diritto forte che promuove tutti gli altri diritti, economici e sociali, civili e politici”. Il “Rapporto” è un ampio documento che fornisce da una parte un profilo dello stato di salute delle donne in Italia, secondo i più aggiornati dati forniti dalle fonti istituzionali e dalle banche dati internazionali e, dall’altra, un preciso piano propositivo e progettuale.

Le proposte più significative riportate nel Rapporto:

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Adesione alla manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne del 24/11 a Roma

20 Novembre, 2007 (13:36) | Senza categoria | Da: antonella

di Livia Turco 20/11/2007

Carissime, sono con voi, con convinzione, determinazione, con tutta la mia passione. I dati sulla violenza contro le donne si ripetono, anno dopo anno, drammatici, indecenti. E sono tanto più drammatici e indecenti in quanto la maggior parte delle violenze avviene in famiglia, nelle nostre famiglie, ad opera di persone conosciute alle donne, i loro fidanzati, compagni, mariti. E sono tanto più drammatici e indecenti in quanto ancora non producono scandalo sociale. Questo invece deve avvenire.

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