Il Blog di Livia Turco

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Categoria: Post

I paradossi del pacchetto sicurezza

8 Maggio, 2009 (13:02) | Post | Da: Livia Turco

Nato e venduto come una risposta seria e decisa contro la criminalità, il disegno di legge sulla sicurezza sta mostrando il suo vero obiettivo. Ridisegnare dalle fondamenta i diritti della persona, subordinandoli al possesso del permesso di soggiorno, trasformando così questo strumento di identificazione e regolarizzazione in un feticcio razzista e discriminatorio.
Una discriminazione palese laddove si vincola il possesso del permesso alla fruizione dei più elementari e vitali servizi pubblici, fino alle restrizioni inaccettabili al ricongiungimento familiare dei genitori naturali con i propri figli minori o al diritto di sposarsi se privi di un permesso in regola.
E tutto ciò in una realtà burocratica, come quella italiana, dove molti immigrati regolari e residenti in Italia da anni, attendono spesso anche fino a 24 mesi il rinnovo del loro permesso di soggiorno.
Chi vuole questa legge vuole imporre in Italia una cultura che non ci appartiene. Fatta di diffidenza, paura, discriminazione. Senza rendersi neanche conto dei paradossi che tale furore anti-immigrati rischia di provocare.
Il primo è il paradosso dei poveri che non hanno identità. Il ddl prevede che “l’iscrizione e la richiesta di variazione anagrafica sono subordinate alla verifica da parte dei competenti uffici comunali delle condizioni igienico sanitarie dell’immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza ai sensi della vigente normativa sanitaria”. Secondo i dati Istat, una casa in cui vivere comodamente è ancora un miraggio per molti italiani: lo 0,7% delle famiglie italiane non ha i servizi igienici nell’abitazione, l’1,2% non ha una doccia o una vasca da bagno, l‘1,3% non ha l’acqua calda. Ebbene, secondo il ddl sicurezza, queste persone (circa 6/700 mila) rischiano di perdere il diritto ad avere un’identità e con essa gli si vuol far perdere anche il diritto a votare, ai servizi sanitari, alla tutela dei minori e ai servizi sociali.
Vi è poi il paradosso dell’immigrato per bene equiparato al criminale. Si manifesta con l’art. 21 del ddl che introduce il reato di immigrazione clandestina. L’aspetto più grave di questo articolo è che uniforma in un unico trattamento sanzionatorio le posizioni di chi è entrato clandestinamente e di chi, pur entrato regolarmente, si sia trattenuto in Italia più del consentito. Accomunando tutte le situazioni di soggiorno irregolare diverrà giuridicamente impossibile trattare in modo differenziato la badante che lavora onestamente alla quale sia scaduto il permesso di soggiorno da coloro che costituiscono un problema reale, perché criminali, per la sicurezza dei cittadini.
Vi è poi il paradosso della lotta alla clandestinità che genera clandestinità e società insicure. La legge contiene aggravanti per chi entra in modo clandestino basandosi quindi ancora una volta sull’assioma “più sanzioni-meno ingressi”, senza valutare come tale equazione abbia già fallito con la Bossi-Fini. Solo nell’ultimo anno gli sbarchi sono aumentati del 107%, mentre i rimpatri hanno riguardato solo il 36% degli immigrati irregolari.
Questi numeri ci dicono con chiarezza che la clandestinità si vince solo rendendo praticabile e conveniente l’ingresso regolare per lavoro e promuovendo politiche per l’integrazione. Al contrario, con questa legge, quello che prevale è la volontà di trasformare l’immigrato, di cui il nostro Paese ha un bisogno vitale, in un “ospite sgradito”. Tutto doveri e niente diritti.

Livia Turco

lettera-al-corriere-della-sera.pdf

Una bella recensione de “Il muretto”

29 Aprile, 2009 (11:10) | Post | Da: Livia Turco

Il 27 aprile scorso l’editore Donzelli ha organizzato una presentazione del mio libro “Il Muretto” a Roma, presso la scuola elementare Carlo Collodi nel quartiere del Trullo. Un incontro molto bello cui hanno preso parte Gianni Alemanno, Massimo D’Alema, Stella Maris Ferrari, Paolo Franchi, Marianna Madia e Giovanni Paris.
L’indomani, sul Corriere della Sera, è apparsa una recensione del libro di Paolo Fallai che mi ha molto colpita.
Per questo ve la voglio proporre.

corriere-della-sera-recensione-de-il-muretto.pdf

Il muretto: un libro per l’integrazione

27 Aprile, 2009 (16:35) | Post | Da: Livia Turco

LUNEDI’ 27 APRILE ore 17.30
SCUOLA COLLODI – Via Massa Marittima 1
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“Il Muretto” di Livia Turco

Il muro di Padova, la scuola Collodi del Trullo e un centro antiviolenza a Roma, via Piave a Mestre, una coppia mista a Napoli, i bagni pubblici di Torino:sono questi i luoghi e le storie di “comune” immigrazione e di riuscita integrazione che Livia Turco ci racconta in questo libro pubblicato da Donzelli Editore.

“L’Italia non è solo una società impaurita, è anche una società che ha saputo combattere la paura. C’è un’Italia profonda, normale, sempre più ampia, che ha vissuto il conflitto con gli immigrati, ma ha saputo affrontarlo e governarlo. Sono i quartieri, le scuole, le aziende, sono i borghi abbandonati e ripopolati dagli immigrati, sono gli ospedali, sono i reparti maternità, sono le famiglie. E’ l’Italia che ci dice che mescolati si vive meglio e che la paura dell’altro è come il muretto: può essere scavalcato e può favorire l’incontro”.

INTERVENGONO: Gianni Alemanno, Massimo D’Alema, Stella Maris Ferrari, Marianna Madia.

INTRODUCE: Giovanni Paris COORDINA: Paolo Franchi

Sarà presente l’Autrice.

SCUOLA COLLODI
Via Massa Marittima 1
00148 Roma

Turco: Sacconi potenzi le terapie anti dolore

18 Dicembre, 2008 (12:58) | Post, Dichiarazioni | Da: Livia Turco

 

Il ministro Sacconi dovrebbe intervenire per potenziare il ricorso alle cure palliative e anti dolore invece di emanare con singolare tempestività atti di indirizzo”. Così Livia Turco a commento dell’iniziativa del ministro del Welfare che ha emanato un atto di indirizzo alle Regioni per vietare la sospensione dei trattamenti di alimentazione a pazienti in stato vegetativo.
“L’atto del ministro - prosegue Turco - se non intacca la validità del decreto sul caso Englaro della Corte d’Appello di Milano, confermato dalla sentenza della Corte di Cassazione, mette in evidenza ancora una volta l’urgenza di approvare una legge in materia. È necessario anche che vengano adottate iniziative urgenti per la dignità del ‘fine vita’ e per le terapie antidolore, come chiesto da migliaia di pazienti. In commissione Affari sociali stiamo lavorando a un testo su questo tema. Aspettiamo che il governo venga a dire cosa ne pensa e quali risorse saranno stanziate”.

Le riforme della speranza. 30 anni dalle leggi 833, 194 e 180

19 Novembre, 2008 (15:39) | Post | Da: Livia Turco

Si svolgerà a Roma, il 5 dicembre prossimo, il convegno nazionale promosso dall’associazione Red per riflettere, a 30 anni di distanza, su quella straordinaria stagione di riforme sociali che ha visto approvare in un solo anno, era per l’appunto il 1978, tre grandi leggi tuttora all’avanguardia per la difesa e la promozione dei diritti delle persone.

Stiamo parlando infatti della legge istituiva del Servizio sanitario nazionale, la 833, che avrebbe sostituito le vecchie mutue, introducendo anche in Italia un sistema sanitario per tutti, senza distinzioni di ceto e condizioni sociali, della legge per la maternità responsabile e l’interruzione volontaria di gravidanza, la 194 e della riforma dell’assistenza psichiatrica, e cioè la legge 180.

Tre leggi che, come sottolinea il titolo della manifestazione, “hanno fatto bene all’Italia” e che nacquero da un’inedita mobilitazione sociale e politica che trovò nei lavori parlamentari una straordinaria cornice di sintesi riformatrice, spesso trasversale ai diversi schieramenti presenti.

Leggi qui, convegno-red.doc, il programma integrale del convegno, che puoi stampare e conservare anche come invito per partecipare direttamente ai lavori.


Cittadini segnalate al Ministero le difficoltà di prescrizione della pillola del giorno dopo

8 Aprile, 2008 (16:03) | Post | Da: antonella

di Livia Turco, 8/04/08

Nuovo appello alle Regioni per l’adozione dell’atto di indirizzo sulla 194

A seguito delle notizie riportate dalla stampa sulle difficoltà riscontrate in diverse località italiane per ottenere la prescrizione presso le strutture del Ssn della “pillola del giorno dopo”, rivolgo un invito a i cittadini a segnalare tali casi all’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) del Ministero della Salute. Sarà cura del Ministero inviare tali segnalazioni alle Regioni e alle Asl di competenza per facilitare l’adozione di misure che evitino disfunzioni nel servizio. L’URP del Ministero è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, con risposte telefoniche ai numeri 0659942378 – 0659942758, oppure può essere contattato via mail a qualsiasi ora e giorno della settimana (le segnalazioni verranno esaminate entro le successive 24 ore ed entro le 48 ore durante il fine settimana) entrando nel sito www.ministerosalute.it e cliccando sulla sezione dedicata all’URP e poi su “scrivi all’URP”. E’ nostra intenzione offrire ai cittadini un canale in più per segnalare disfunzioni o mancate risposte di assistenza su un terreno così delicato come quello della contraccezione d’emergenza. Pensiamo infatti sia dovere delle istituzioni farsi carico di questa domanda di assistenza facendo sì che nessuna donna sia lasciata sola in momenti difficili della propria vita, come può essere quello che la vede preoccupata per una possibile gravidanza non voluta. A tal fine rivolgo ancora una volta un appello alle Regioni e Province Autonome italiane affinché adottino l’atto di indirizzo predisposto dal Ministero della Salute per la piena applicazione della 194. In quel documento (che purtroppo non si è potuto trasformare in un’intesa Stato Regioni per il veto posto dalla Lombardia e dalla Sicilia, nonostante il parere favorevole di tutte le altre Regioni) si prevede che la prescrizione della contraccezione d’emergenza sia garantita, oltre che nei servizi consultoriali, anche nei pronto soccorso e nelle guardie mediche, prevedendo contestualmente che le Regioni debbano assicurare la presenza di almeno un medico non obiettore in ogni distretto sanitario. In sostanza con questo atto di indirizzo ci poniamo l’obiettivo di garantire la prestazione di interruzione volontaria di gravidanza ma anche, e direi soprattutto, le azioni finalizzate a prevenire l’aborto. E la pillola del giorno dopo è uno strumento di prevenzione dell’aborto, come lo sono tutti i contraccettivi sui quali lo stesso atto di indirizzo insiste affinché i Consultori attuino appositi programmi di informazione e sensibilizzazione per una procreazione responsabile.